Ultimamente, l'impressione dominante, è che Fini stia addirittura addivenendo ad un aborto prematuro della "terza cosa", soprattutto in virtù delle ultime uscite pubbliche del leader di Fli il quale sembra osannare e seguire la politica del "popolo viola" e dei forcaioli incalliti e non certamente dei democristiani e dei moderati come molti appassionati e pre-intenzionati seguaci del terzo polo vorrebbero. Fini spalleggia De Magistris ed altri manettari forsennati e probabilmente ciò è il sintomo e l'evidente segno che nemmeno lui crede più nella costruzione di un contenitore dei liberali e moderati: il Pdl riprende quota mentre Fli si distrugge e va alla deriva come un barcone di immigrati in cerca di una sponda, qualunque essa sia, meglio se giustizialista.
Alla luce degli atteggiamenti dell'uomo occulto di Montecarlo, Casini e Rutelli non hanno altra scelta che rifondare la casa dei popolari europei in Italia insieme al Pdl che sembra proiettato verso una nuova strutturazione sul territorio che si ispiri propriamente ad un partito e non più ad un semplice cartello elettorale.
A sinistra sembra ormai certa l'alleanza tra Di Pietro, Vendola e Bersani, quindi il popolo moderato e liberale non ha altra scelta se non quella appena tracciata e di questo anche il tentato Montezemolo ne è cosciente. Il Terzo Polo avrebbe senso se fosse un marchio o una sigla sotto la quale si possano ricongiungere tutti i partiti ed il popolo del centro destra che si rispecchiano nel partito popolare europeo, altrimenti sarà sicuramente la bara dentro la quale moriranno i livorosi e coloro che hanno perso qualsiasi bussola politica; proprio come Fini.
Fini è bollito, così come il presidente della regione Sicilia Lombardo.
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