Alberto Cirio è una persona pacata e moderata, non certo un trascinatore di berlusconiana memoria, più un uomo di equilibri, che nonostante la dura prova del coronavirus sembra reggere discretamente la situazione politico-amministrativa.
Ha molti margini di miglioramento davanti a se ed è una persona pulita e presentabile, anche nell'aspetto.
Si è trovato subito nel bel mezzo di una emergenza mondiale ed a capo di una regione che ha una popolosa provincia di Torino non proprio legata al mondo di centrodestra, i cui uomini di tale Chiamparino sembrerebbero essere ancora al comando in posizioni chiave all'interno del mondo sanitario e delle aziende sanitarie locali. Quindi non proprio una congiuntura a lui favorevole; almeno non ancora.
Ma proprio sul punto debole della sua giunta l'opposizione "rossa" e "grillina" cerca di punzecchiarlo: sostenendo che parlano in troppi, che Cirio non eserciterebbe una leadership forte ed autoritaria nei confronti delle forza politiche che sostengono l'attuale maggioranza piemontese e che si lascerebbe condizionare troppo da certi leghisti, che in cuor loro lo tengono a tiro in realtà, proprio per farlo apparire debole e ricattabile dal punto di vista politico.
Roberto Cota e Alberto Cirio |
Anche Cota, affrontò franchi tiratori, ma la sfortuna che chiuse quella stagione veniva soprattutto da forze esterne alla politica, che ad oggi, il tempo ha reso giustizia sull'uomo e sul politico.
Cirio avrebbe il vantaggio di non essere leghista e la circostanza conta negli ambienti torinesi, quindi è più o meno "aggredibile" da botteghe oscure, pertanto rafforzando il suo piglio sulle forze di maggioranza, magari anche con qualche colpo di frusta, potrebbe durare più a lungo e rafforzare la sua leadership governativa, in uno scenario nordico che purtroppo vede quasi sempre il Piemonte rincorrere la Lombardia ed il Veneto su ogni iniziativa o politica.
Il Funambolo
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