Le consulenze sono uno strumento spesso imprescindibile per le pubbliche amministrazioni affinchè possano perseguire più efficacemente il pubblico interesse attraverso il consiglio tecnico-scientifico di un consulente il quale presta la propria opera professionale. Secondo quale logica (è scontata la domanda) e quali criteri vengono affidate consulenze ai soliti signorotti, spesso non all'altezza, e non a giovani professionisti delle città, molti dei quali vivono ancora in condizione di precariato lavorativo?
Dove sta scritto che debbano guadagnare i soliti noti e non giovani volenterosi sicuramente più competenti e preparati rispetto a qualche signorotto che a dir suo presta la propria opera gratuitamente?
Sindaco si affidi ai giovani!!!
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