Bruno Contrada |
Cala la mannaia della Corte Europea dei diritti dell'uomo sul reato non previsto dall'ordinamento giuridico italiano, ma di derivazione giurisprudenziale, di concorso esterno in base all'articolo 7 della Convenzione europea dei diritti umani, che stabilisce il principio "nulla pena sine lege" non avrebbe dovuto essere condannato perché il reato di concorso esterno in associazione di stampo mafioso è il risultato di un'evoluzione della giurisprudenza italiana e secondo i principi sanciti dalla Costituzione solo la legge può delineare nuove fattispecie di reato, non certamente i precedenti giudiziari.
Secondo la legge italiana l'ex dirigente del Sisde potrebbe chiedere la revisione del processo affinché possa essere ristabilito il violato e sacrosanto principio giuridico.
Con tale decisione storica della Corte di Strasburgo potrebbero essere riaperti tutti i processi con sentenza definitiva per mezzo dei quali si sono condannate persone in base a tale reato inesistente per legge: primo fra tutti il caso di Marcello Dell'Utri. Seguici su Facebook
Marcello Dell'Utri |
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