martedì 23 ottobre 2012

Sempre "meno" avvocati e troppi "periti avvocati", indice della crisi della professione?


Gli avvocati sono costretti a manifestare, sono scesi in piazza come qualsiasi altra categoria, come tassisti qualunque. Quella che fino ad oggi viene storicamente considerata una casta capace di influenzare i centri di potere e politici sente la necessità di scendere in piazza in corteo.
Una volta la sua influenza, la classe dei forensi la faceva pesare nelle segrete stanze del potere attraverso la sua unità e compattezza, attraverso la sua capacità di persuasione ma soprattutto per il suo peso politico. Ha ancora lo stesso peso la classe degli avvocati? A parere dei molti si è costretti ad usare persino la piazza per far valere le proprie esigenze e ragioni in quanto la casta dei banchieri e dei professori che oggi governa l'Europa li comincia a trattare come merce di scambio ovvero non come prestatori d'opera intellettuale. L'appunto è certamente corretto. Bisogna capire verso cosa e quali punti delle pseudo riforme montiane si manifesta. Certamente è aberrante l'accorpamento dei Tribunali anche per circoscrizioni giudiziarie più ampie o per zone che meriterebbero un tribunale a se. Certamente è inutile e dispendioso economicamente mantenere in Piemonte ben 17 tribunali tra i quali spiccano per simpatia Mondovì e Saluzzo, mentre in Campania si accorpa una circoscrizione giudiziaria come quella flegrea (Pozzuoli,Quarto,Bacoli,Monte di Procida, Ischia, Procida) che ha un bacino di popolazione abbastanza ampio con Napoli: era meglio creare il famoso Tribunale di Giugliano che avesse compreso le circoscrizioni flegree e quelle della Napoli ovest (Giugliano, Marano, Qualiano ecc.).
Si combatte solo per mantenere i giudici di pace sul territorio non si capisce a favore di chi: cittadini disagiati sono anche gli utenti del Tribunale e non solo quelli dei GDP, perché si consideri solo questi ultimi e ci si batte solo per mantenere la loro dislocazione sul territorio è ancora poco chiaro. Speriamo non insistano altre figure professionali al riguardo come quelle che verranno di seguito citate.
Per non parlare del problema maggiormente spinoso e per il quale paga le riforme in negativo tutta la categoria degli avvocati: la presenza sempre maggiore di periti e "praticari" vari di sinistri stradali che hanno letteralmente assediato il settore dell'infortunistica stradale andando addirittura a sostituirsi agli avvocati nella gestione delle pratiche civili del settore, con tutte le conseguenze economiche che ciò ha comportato sul mercato delle assicurazioni per soprusi e "trastolerie" vere o presunte.
Si dice che le ultime misure prese dai governi sono soprattutto indirizzate ad arginare il fenomeno dei "tozzatozzari" ma ciò purtroppo sta penalizzando anche gli avvocati che si occupano di altro e che tutelano interessi molto più delicati delle persone e delle società commerciali. Siamo arrivati così in basso che ci sono periti ignoranti e scellerati che inviano messe in mora alle compagnie assicurative con dinamiche fasulle nonostante l'intervento e il rapporto dei carabinieri, esponendosi perciò a responsabilità penali, magari proprio perché la controparte era un penalista che incidentalmente trattava il sinistro di uno stretto congiunto.
Altra fregatura è la mediazione obbligatoria perché non solo i laureati in legge possono fare i mediatori ma anche i laureati di discipline scientifiche o ingegneristiche, i quali, questi ultimi, non sono chiamati più solamente a fare i consulenti tecnici ma possono addirittura mediare o gestire affari legali che di certo non sono propriamente di loro competenza. Con questa filosofia si avalla la deprecabile ed annosa mentalità e piaga dei periti che fanno gli avvocati, di "tozzatozzari" che presumono con arroganza e saccenza di saper fare i risolutori di cause legali. Cari avvocati, cercate di prendere a calci nel sedere costoro e dimostrate di essere prestatori d'opera intellettuali che non accettano lezioni giuridiche da questi e non fatevi rubare la professione, in un settore marginale ma percentualmente importante, da questi istigatori di "trastole", altrimenti implicitamente approvate la scelta della mediazione obbligatoria che può essere effettuata da ogni "quisque de populo".
Purtroppo tale settore è diventato un ammortizzatore sociale così come il porta gente in discoteca. Sarà mai questo uno dei motivi per il quale la classe dei legali ha perso peso politico? Si manifesta in piazza anche per i colleghi ingiustamente accusati dalle "antimafie" di turno perché scomodi o non si ha il coraggio di ribellarsi a certe caste come quella della magistratura che tratta i legali come pezze da cesso che possono essere sbattuti in carcere anche quando fanno il loro lavoro?
Anche tali umiliazioni dei diritti degli avvocati andrebbero menzionate, ma questa è tutt'altra storia, è quella di faziosi giornalisti che sotto dettatura di chi sa chi hanno maggiore influenza verso il potere giudiziario rispetto a chi è deputato ad esercitare la professione forense.

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