giovedì 20 dicembre 2018

La Severino miete un'altra vittima: Tiramani (Lega) pronto alla battaglia legale contro la legge in odore di illegittimità

Paolo Tiramani, Lega.

Paolo Tiramani (Lega) è il primo caso in Italia di applicazione parziale della Legge Severino.

Il giovane esponente della Lega, Parlamentare della Repubblica e Sindaco di Borgosesia (VC) infatti da ieri è stato sospeso dalla carica di Sindaco per 18 mesi ma non da parlamentare.

Il motivo? Le assurdità di questa Legge, che in molti da tempo, di qualsiasi schieramento politico essi siano, definiscono incostituzionale. Lo stimato Magistrato Raffaele Cantone in una sua intervista ha definito la legge Severino buona, perché fondata sul principio di “chi sbaglia deve pagare”, ma dai contenuti rivedibili.

La legge Severino infatti prevede la sospensione per le cariche da amministratore locale, anche con sentenza non definitiva, per condanne con pene superiori a 6 mesi ed un giorno per reati contro la Pubblica Amministrazione, mentre da parlamentare la soglia deve essere due anni ed un giorno solo a sentenza definitiva.

Tiramani che da anni ha affrontato il processo rimborsopoli in Piemonte, con una assoluzione con formula piena il 7 ottobre 2016 presso il Tribunale di Torino, si è visto condannare, come tutti i consiglieri regionali a processo, il 24 luglio 2018 dalla corte d'appello di Torino ad un anno e 5 mesi, verso i quali ricorrerà in Cassazione.

Da qui le tante difficoltà per il Prefetto di Vercelli di interpretare la sua posizione, infatti si tratta del primo caso in Italia di sospensione da amministratore locale ma non da parlamentare con una sentenza che si colloca tra i sei mesi e i due anni.

Tiramani e Salvini
Un vero pastrocchio all'italiana verso il quale Tiramani intende ricorrere con procedura urgente, nella speranza di ottenere lo stesso risultato di De Luca e di Demagistris, che ottennero la sospensiva da questo provvedimento e il rimando in corte costituzionale.

Per paradosso Tiramani, domani potrebbe fare il Premier o il Ministro oltre che il parlamentare lautamente retribuito dallo Stato Italiano, ma non più fare il Sindaco (apprezzatissimo) della sua città a titolo gratuito? Così parrebbe.

Sono tanti i dubbi verso una legge, entrata in vigore il 1 gennaio 2013 che viene applicata in maniera retroattiva da Berlusconi in poi (anche i fatti di Tiramani sono antecedenti alla legge) e che non ha trovato pace nemmeno con la sentenza Cedu del mese scorso, sul caso appunto Berlusconi.

Il parlamentare intende dare battaglia in tutte le sedi contro questo provvedimento, per i tanti cittadini che l'hanno sostenuto e lo seguono per le sue iniziative, un consenso che l'ha portato ad essere eletto, dopo la prima assoluzione, come primo cittadino della sua città e poi alla camera in un collegio uninominale dove ha ottenuto un consenso altissimo (oltre il 47% rispetto al 37% nazionale).

Si può esser ostaggio della legge Severino, come nel suo caso da sette anni?

Una legge che emana incostituzionalità e disuguaglianza da tutti i pori, soprattutto per la disparità di trattamento tra i parlamentari, i cui effetti del potere pubblico esercitato hanno una ricaduta su una platea maggiore di cittadini, ovvero con portata erga omnes verso tutti gli italiani, e gli amministratori locali (consiglieri comunali/regionali e/o sindaci/presidenti di Regione) il cui raggio di azione è circoscritto territorialmente e per una selezione di cittadini locali.

Per mero caso "politico" la Cedu non ha calato la mannaia su tale vituperata legge, in quanto l'ex premier Silvio Berlusconi, quando i giudici erano già in camera di consiglio ed in procinto di emettere sentenza, ha fatto retromarcia con un inusuale quanto irrituale "rinuncia agli atti", costringendo l'autorevole consesso giudiziario europeo ad una altrettanto irrituale e strana archiviazione di un caso già in decisione.

Certo, la questione di Berlusconi concerneva l'irretroattività delle sedicenti sanzioni  amministrative (a tutti gli effetti sono sanzioni accessorie penali, nonostante la giurisprudenza italiana cerca di mantenere il proprio errato rigore ritenendole mere sanzioni amministrative proprio per applicarle retroattivamente) ed era una "causa vinta in partenza", data la correttezza e garantista giurisprudenza europea. Ma il Cavaliere ha preferito la resa, che puzza di compromesso latente politico.

Retroattività delle sanzioni, diseguaglianza di trattamento degli attori politico amministrativi e tant'altro viziano la legge Severino, proprio per questo Paolo Tiramani ha l'opportunità di fare giurisprudenza se decidesse di andare fino in fondo a questo pastrocchio giuridico.

Emblematiche al riguardo sono state le parole dell'Avv. Lorenzo Sozio che ha commentato così la pacchiana vicenda giuridica/giudiziaria: "La legge Severino ha creato più problemi di quelli che l’emotivo legislatore volesse risolvere. 
Avv. Lorenzo Sozio
La ratio della disparità di trattamento tra gli amministratori locali ed i parlamentari non sembra avere un fondamento razionale e giuridicamente logico: in forza di una banale sentenza di condanna non passata in giudicato il Parlamentare può continuare, in certi casi, a rimanere in carica ed esercitare poteri pubblici che hanno una efficacia erga omnes per tutti gli italiani, in particolare il potere legislativo; mentre gli amministratori locali, le cui ricadute del potere esercitato sono circoscritte al territorio locale di appartenenza, vengono sospesi per 18 mesi (periodo di determinazione anche qui senza una ratio apparente) dalla carica che ricoprono.
Se Berlusconi per salvaguardia del proprio orticello politico, oramai ridotto all’osso, ha deposto le armi dinnanzi alla Cedu sulla stessa legge, penso che per riaffermare i principi Costituzionali di uguaglianza e di giustizia il guerriero Paolo Tiramani abbia tutte le carte in regola per portare fino in fondo questa battaglia di civiltà giuridica, che in Italia troppo spesso viene mortificata: parlamentare, ministro, premier o altra carica nazionale si ma sindaco di Borgosesia no.
Legge Severino contraddittoria ed iniqua, senza fondamento giuridico".


Il Funambolo