venerdì 30 giugno 2017

Pozzuoli, l'antimafia ritorna al mercato del pesce e pesca in profondità?


La Direzione distrettuale antimafia di Napoli passa all'attacco, a distanza di poco più di un anno dalle perquisizioni nel Comune di Pozzuoli, dove i carabinieri sequestrarono gli incartamenti concernenti appalti vari, in particolare quelli del nuovo mercato ittico, per la cui realizzazione (contestata da molti tecnici perché non conforme al piano paesaggistico) era previsto un budget di spesa iniziale che si è triplicato nella fase di realizzazione.
Questa volta i carabinieri hanno sequestrato tutta la struttura, pare per verificare se quella spesa che si è moltiplicata rispetto a quella iniziale avesse un qualche fondamento tecnico, attraverso accertamenti tecnici sui materiali adoperati e sullo stato dell'arte del complesso immobiliare.

Un certo frastuono ebbero le parole del costruttore che attraverso alcuni organi di informazione locale ringraziava apertamente le massime cariche amministrative e politiche cittadine per l'impegno profuso nella realizzazione dell'opera e per il fervore nell'elargizione dell'ingente somma che si è resa necessaria. Parole che forse sono state oro colato per la magistratura inquirente sta cercando di capire se quella montagna di soldi pubblici avesse una reale giustificazione o se fossero tutti necessari per realizzare le baracche in ferro e plastica che ospitano il mercato ittico e ortofrutticolo.

Molti si chiedono perché proprio l'Antimafia indaga; le ipotesi di reato di truffa aggravata e falso in atto pubblico potrebbero essere solo la punta di un iceberg molto più profondo.
Ed il sospetto cadrebbe subito sui subappalti o nelle forniture di materiale ovvero nelle altre imprese che hanno prestato la propria opera per la realizzazione del nuovo mercato ittico puteolano, ancora una volta sotto la lente di ingrandimento dell'antimafia così come accadde più di dieci anni fa: ma gli attori, nonostante il tempo sono sempre gli stessi.
Intanto gli indagati sembrano aumentare e in tanti pensano che forse si è aperta una crepa in un sistema che da troppi anni farebbe da cappa alla città di Pozzuoli.

Il cacciatore di Calabria