giovedì 30 maggio 2013

Pozzuoli, ritorno al 2001, un opposizione "accarezzata" spiana la strada ad una sinistra cattocomunista


Opposizione assente, inesistente, addomesticata, "accarezzata" e ci sarebbero ancora tanti altri aggettivi. Si contano sulle dita di una mano e quasi tutti non vanno nemmeno più in consiglio comunale per far sentire la propria voce e per contestare, ove fosse necessario, le politiche della sinistra cattocomunista che amministra al città di Pozzuoli.
Le larghe intese sono arrivate anche a Pozzuoli? E' alleanza tra PD e PDL? C'è un silenzio assordante, di quelli anomali, di quelli che generano sospetti e puzza di "inciuci" o collusioni sottobanco.
Intanto si votano provvedimenti liberticidi e si sostengono illiberali posizioni di divieto su molte iniziative private e commerciali. Non si può più fare impresa a Pozzuoli, un po per la crisi e un po per l'atteggiamento ostruzionistico e demagogico dei burocrati locali  il cui potere contrattuale dei burocrati si affievolisce nei confronti di attività libere o liberalizzate perché non possono gestire o concedere, quindi certe logiche politiche di stampo regio vengono meno.
Di fronte ad una delibera di dubbia legittimità che impedisce la concessione di nuove licenze per i locali di ristorazione ed intrattenimento del centro storico ed editti censori nei confronti di libere attività quale può essere quella di un area privata nella quale si intrattengono le coppiette (caso attuale e divenuto noto alle cronache nazionali come "parco dell'amore"), il centrodestra che fa? Rimane muto, anzi peggio, assume un atteggiamento di favoreggiamento di queste politiche "cattocomuniste" dal sapore bigotto e moralista. Altro che popolo della libertà di Pozzuoli, altro che opposizione: sembra che di essere ripiombati nel 2001 quando gli stessi soggetti che sono sparsi nei vari schieramenti che si contrappongono oggi, erano tutti d'amore e d'accordo nello stesso partito, la Margherita, ad amministrare Pozzuoli (anni di Figliolia, Giacobbe, Monaco, Fenocchio tutti dentro)
L'unica opposizione, a chiacchiere, è accennata dall'ex listino civico che appoggiava Figliolia durante le elezioni e da qualche esponente del moribondo partito UDC. Certo solo sceneggiate napoletane che si placano con carezza ma comunque è un opposizione più interna e patologica che quella formale e fisiologica.

Il Funambolo

Proposte per una riforma della giustizia più civile e moderna. Ecco l'elenco dei punti nodali.


Adeguare il sistema penale e procedurale ai principi costituzionali, questo è un passo in avanti per la vera libertà e la vera realizzazione dei principi democratici che possono favorire la nascita di una vera civiltà giuridica del terzo millennio.
Una radicale riforma del sistema giuridico e del modo di agire e di pensare si rende necessaria e i tempi per il legislatore sono maturi.
Una proposta di rinnovamento del sistema sarebbe la seguente:
- Processo cosiddetto "breve", la colpevolezza o l'innocenza va acclarata in un lasso di tempo non lungo e la violazione del principio va sanzionata con l'estinzione della procedura.
- Prescrittibilità di tutte le sanzioni di carattere amministrativo non pecuniarie, quali ordini giudiziali di demolizioni, confische amministrative non eseguite ecc. ecc.
- Competenza collegiale per l'emissione di misure cautelari personali di tipo custodiale e per sequestri preventivi concernenti beni di notevole importanza e valore che possono avere conseguenze negative sui lavoratori dipendenti (es. caso Ilva).
- Custodia cautelare in carcere solamente per soggetti pericolosi per la pubblica incolumità e per la sicurezza dello Stato e delle persone, nonché per le esigenze di reiterazione di gravi reati. Arresti domiciliari la regola e carcerazione l'eccezione per i succitati casi marginali.
- Sequestri preventivi e conservativi da disporre anch'essi in presenza di gravi indizi di colpevolezza e per concrete esigenze cautelari, superando così il dibattuto ed annoso problema di costituzionalità dell'impostazione attuale delle misure cautelari reali.
- Riforma della normativa sui collaboratori di giustizia: cessazione di ogni beneficio economico e di trattamento extra penale. Limitazione del loro utilizzo a casi marginali e di conclamata necessità ed affidabilità. Incentivazione e protezione con i medesimi benefici che verrebbero sottratti a questi ultimi per le persone offese dal reato, vera fonte testimoniale da curare e da promuovere.
- Tetto di spesa per le intercettazioni telefoniche e risorse da distrarre in favore dei servizi di cancelleria e per l'informatizzazione della giustizia.
- Riforma radicale delle misure di prevenzione personali da ancorare a seri indizi di colpevolezza e abolizione di ogni tipo di misura di prevenzione ablatoria patrimoniale, incostituzionali sotto ogni aspetto e contrari ad ogni principio ed articolo della Costituzione. I frutti ed i proventi di eventuali reati vanno accertati con sentenza ed all'esito di un vero processo penale e non in base a semplici sospetti.
- Separazione della carriere dei magistrati con la formazione di distinti ed autonomi ordini tra giudici civili e penali e nell'ambito di questo tra pubblico ministero e giudicante. Impossibilità, senza concorso, di passaggio da un corpo all'altro dei citati poteri istituzionali.
- Ampliamento e valorizzazione (articoli del codice di procedura penale sulle investigazioni difensive) dei poteri dell'avvocato difensore e delle relative indagini difensive in virtù del principio della parità tra accusa e difesa, anche nella fase delle indagini preliminari.
- Ampliamento del novero e dell'applicabilità delle misure alternative alla detenzione con potenziamento di quelle tendenti alla realizzazione di lavori di pubblica utilità.
- Adeguamento delle strutture carcerarie secondo principi di umanità.

                

                                                                                                                       Avv. Lorenzo Sozio