giovedì 5 novembre 2015

Pozzuoli, Di Bonito scarica Figliolia: "Maggioranza retta da metodi antidemocratici e poco trasparenti"


Alla fine qualcuno c'è riuscito a mandare a quel paese lo schieramento politico al quale faceva parte. Gli si deve riconoscere coraggio e solidarietà ad Antonio Di Bonito, da qualche tempo in dissenso con il cosiddetto "podestà puteolano". Ci si aspettava una rottura anche di Maurizio Orsi, in rotta di collisione da tempo immemorabile con i vertici oligarchici della maggioranza di sinistra, ma alla fine è stato Di Bonito a rompere per primo gli schemi e passare all'attacco e all'opposizione del "sistema" politico.
In poche battute è sintetizzabile la sua posizione di scissione resa espressa attraverso una lettera recitata dinnanzi ai colleghi del consiglio comunale (qualcuno impaurito persino all'ascolto delle pesanti affermazioni): "Maggioranza retta da metodi antidemocratici......chi non è accondiscendente alle decisioni prese......zittito ed emarginato con atto di onnipotente unilateralità". Ad alzare ed inquietare però è l'affermazione per la quale chi vorrebbe la trasparenza dell'amministrazione viene isolato.
Chapeau consigliere Di Bonito!


Cacciatore di Calabria

mercoledì 4 novembre 2015

Pozzuoli, politica e camorra: il libro. In ansia il mondo politico


Fiumi di inchiostro su pagine e pagine di verbali di interrogatorio riversati da parte dei collaboratori di giustizia che da più di dieci anni hanno rivelato le trame della camorra puteolana e degli "agganci" che questa aveva con il mondo politico puteolano.
Documentazione giudiziaria non più coperta da alcun segreto istruttorio e con i processi che hanno superato il vaglio della Corte d'Appello di Napoli e che sono stati definiti finanche in Cassazione, il materiale probatorio sarebbe anche pubblicabile.
Su questo enorme incartamento sta lavorando un giornalista puteolano, insieme ad altri due colleghi, per pubblicare il primo libro della storia di Pozzuoli che parla degli intrecci della politica con la camorra puteolana.
Un'opera importante, certosina, che permette al pubblico di valutare i fatti e le narrazione della storia di Pozzuoli raccontata attraverso la voce dei pentiti. Una sorta di Gomorra puteolana, così come quella che scrisse lo scrittore Roberto Saviano.
Intanto cala il panico tra il mondo politico, che non teme tanto ripercussioni di natura giudiziaria ma soprattutto la coscienza critica del lettore e del cittadino qualunque.
In ansia anche la cittadinanza, che aspetta che l'equipe di giornalisti locali porti alla luce quanto nessuno ha mai saputo.

Il Funambolo