mercoledì 29 gennaio 2014

Pozzuoli, arrivano le congratulazioni dai vertici nazionali di Forza Italia per il Club puteolano

Silvio Berlusconi e Lorenzo Sozio
Arrivano i complimenti ed il plauso per l'attività politica fin qui svolta per il Club "Forza Silvio" di Pozzuoli. Le congratulazioni sono indirizzate direttamente ad uno dei presidenti ovvero l'Avv. Lorenzo Sozio, cofondatore insieme a Gennaro Maione dell'organo di Forza Italia.
Gennaro Maione
I vertici del movimento politico sono stati sempre tenuti al corrente di ogni iniziativa che i suddetti hanno intrapreso sul territorio così che ogni evento degno di nota è stato portato a conoscenza degli amministratori del partito.
Se addirittura da Roma e Milano arriva il plauso per l'operato dei forzisti flegrei c'è da scommettere che l'eco della intraprendenza possa arrivare prima o poi direttamente al Presidente Silvio Berlusconi, il quale ha dato indicazioni chiare al partito: vuole i giovani promettenti nei posti chiave dell'organigramma politico del partito e nelle caselle giuste per le competizioni elettorali.
Certamente l'attivismo costante e l'impegno dei due giovani professionisti non sta passando inosservato, soprattutto nell'ambiente napoletano e campano.
Il messaggio di congratulazioni


La Coccinella

sabato 25 gennaio 2014

Avvocati in rivolta, Sozio "Noi avvocati siamo trattati malissimo"



Il nuovo anno giudiziario si apre con la protesta degli avvocati, come al solito le raffigurazioni di protesta più incisive ed eclatanti arrivano da Napoli dove nella storica sede di Castel Capuano una parte della rappresentanza dei legali si presenta con le corde ai polsi e con fasce tricolore chiedendo la "difesa della democrazia". Molti voltano le spalle al consesso celebrante la "solenne liturgia" ed altri brandiscono maschere di Anonymous.
La classe forense vive un momento storico di forte crisi legato oltre alla congiuntura economica e sociale anche al tipo di trattamento che viene ricevuto da una parte consistente del terzo potere dello Stato. Molti legali hanno la percezione di essere trattati dagli addetti ai lavori giudiziari come una sottospecie professionale, degli inferiori sia morali che sociali, degli intralci e dei collusi con tutto ciò che viene ritenuto essere marcio al di fuori della stanza degli aulici e mistici impiegati dello Stato che amministrano la giustizia.
Così nei processi penali gli avvocati vengono spesso disattesi e redarguiti in quanto portatori delle istanze e degli interessi dei clienti che assistono. Soprattutto oggi, in un paese dove regna la caccia alle streghe e l'esasperazione dei concetti morali e di "antimafia", gli avvocati vedono sminuito il proprio ruolo anche all'interno di un processo, con eccezioni ad arte rigettate e con faziose invenzioni di legittimità e giurisprudenziali per disattendere le tesi difensive.
Proprio per questo gli avvocati napoletani chiedono maggiore democrazia e non il regime della Santa Inquisizione di ordine medioevale dove la difesa tecnica era un particolare trascurabile. Gli avvocati non vogliono esercitare la propria professione in moschee e dover fronteggiare Imam di regimi teocratici.
I legali vogliono la parità di dignità e di poteri con la pubblica accusa e pretendono la medesima credibilità, non l'evidente sproporzione che regna oggi dove magari un avvocato è costretto a fronteggiare "pool" specialistici (procure nelle procure) di pubblici ministeri che trattano particolari reati, spesso abusati come etichette per pubbliche scomuniche, anche politiche. Quindi meglio il silenzio che farsi il nemico: la morte del diritto e della professione per la paura di ritorsioni eventuali ed ipotetiche.
Mentre gli avvocati protestavano nei suddetti termini anche altri colleghi protestavano per una incisiva riforma della giustizia ma in un'altra sede, durante una manifestazione politica in un albergo sul lungomare napoletano, dove un giovane avvocato, Lorenzo Sozio, convenendo con il proprio leader politico ha affermato " ...e  da avvocato penalista concordo con lei sul fatto che la giustizia vada radicalmente riformata in quanto solo sulla carta costituzionale esiste la parità tra accusa e difesa, un principio, di fatto, rimasto purtroppo lettera morta. Nelle aule di giustizia noi avvocati siamo troppo subalterni e con troppi meno poteri rispetto alla pubblica accusa. Proprio per questo noi professionisti veniamo trattati spesso malissimo e  la nostra attività difensiva e di investigazione difensiva viene sempre vista con una certa diffidenza. Altro che parità!.."


domenica 19 gennaio 2014

Pozzuoli, Giacobbe abbandona Berlusconi: si riaprono i giochi per il coordinamento cittadino.


La mossa del consigliere regionale Pasquale Giacobbe di aderire al movimento politico che si riconosce nella persona di Nicola Cosentino denominato Forza Campania apre i giochi nelle gerarchie e nella nuova e futura organizzazione di Forza Italia a Pozzuoli. Un abbandono che ha dell'incredibile se si pensa che fino a poche settimane fa lo stesso si faceva ritrarre in un servizio andato in onda sull'emittente La7 come propulsore ed innovatore della nuova Forza Italia, lasciando trasparire nei dettagli del video una certa fretta per l'organizzazione con bandiere tricolori appena portate e con targhette alle porte precariamente ed appena affisse.
Con la fuga da Forza Italia dell'ex alleato di Figliolia e della Margherita, un tempo tutti insieme con anche Filippo Monaco a sinistra, si aprono nuovi scenari ed organigrammi per la gestione del movimento Berlusconiano in terra puteolana. Giacobbe era il referente principale del popolo della libertà a Pozzuoli e con il suo passaggio ad un'altro soggetto politico di incerta consistenza e futuro, il rinnovamento tanto auspicato ed indirizzato del Presidente Berlusconi può rendersi attuale anche perché sul territorio puteolano non ci sono più nomi spendibili e credibili per rappresentare con decoro Forza Italia: tra politici, giovani e vecchi, che hanno mandato a casa per ben due volte consecutive un Sindaco (uno di questi era proprio Pasquale Giacobbe) dello stesso colore politico e del popolo della libertà, la rosa dei papabili per il nuovo coordinamento cittadino si restringe.
 I giovani scalpitano, soprattutto i fedelissimi della bandiera, che ultimamente hanno dato vita al primo Club "Forza Silvio" della città con una manifestazione di presentazione che ha un sapore storico e di successo sia in termini di presenze sia in termini di entusiasmo partecipato: i legali Lorenzo Sozio e Gennaro Maione sono pronti a prendere in mano il coordinamento cittadino di Forza Italia, consapevoli del fatto che intorno a loro c'è il deserto o, se lo si vuole vedere da un'altra ottica, la schiera degli impresentabili, anche per i motivi appena citati.
Con Giacobbe fuori e con Monaco in "silenzio stampa" da mesi in chissà quale luogo, gli unici che stanno cercando di fare un opposizione almeno costruttiva al factotum Enzo Figliolia sono loro, i fondatori del primo Club Forza Silvio, che attraverso istanza ed interpellanze varie stanno cercando pubblicamente di contrapporsi alle linee politiche della sinistra che governa la città di Pozzuoli. Il resto tutti muti, non contando nemmeno qualche consigliere comunale di opposizione che per interessi vari o propri, non accenna nemmeno alla presenza fisica nelle sedi opportune per fare opposizione.
Sono cellule dormienti? Aspettano di ritrovare il vessillo della presentabilità? E' troppo presto rimetterci la faccia dopo la sfiducia ai due sindaci del Pdl che ha permesso ad Enzo Figliolia di vincere sulle macerie di un centrodestra vetusto ed indecoroso? L'unica certezza è il silenzio e l'inerzia che lascia troppe ombre su tale atteggiamento di non belligeranza con il PD: forse è tornata la Margherita in ombra e nessuno lo sa? Sono nuovamente tutti alleati occulti quelli che fino a poco fa erano tutti sotto lo stesso braccio?
Al di là di questa parentesi storica che ha visto come primi attori del Pdl personaggi che un tempo militavano nella sinistra, il panorama politico offre solo l'entusiasmo e la voglia di fare dei citati e coraggiosi giovani di cui si è appena detto, i quali in un momento storico con l'anti-politica in auge ci hanno messo la faccia per Berlusconi ricevendo sputi ed insulti da chi non ama il Signore di Arcore così come hanno ricevuto applausi e varie forme di sostegno ed adesioni anche da chi crede ancora in un centrodestra rinnovato.
Lorenzo Sozio e Gennaro Maione fanno parte della corrente vincente di Forza Italia, di quella più vicina al Presidente Berlusconi che vede in forte ascesa in Campania la figura di Franco Iannuzzi, Sindaco di Monte di Procida nonché Presiedente dell'ANCI Campania, il quale è  in buona sinergia con l'Assessore Fulvio Martusciello, storico amico del Cavaliere, e con il neo coordinatore regionale di FI Domenico De Siano.
Si era paventata negli ambienti anche l'ipotesi che vorrebbe come coordinatore cittadino qualche giovane già stato nel recente passato consigliere comunale,  ma peserebbero i precedenti costituiti dalla  partecipazione alla defenestrazione e cacciata dei sindaci del proprio schieramento Pasquale Giacobbe ed Agostino Magliulo: infatti pare esserci su questi  lo scetticismo e l'avversione di una buona parte dell'elettorato puteolano di centrodestra che non considera affatto "giovanili"  ed affidabili certi precedenti.
Il terremoto del dopo Giacobbe è appena cominciato e siamo tutti curiosi chi si salverà dalle macerie e chi sarà chiamato a costruire il nuovo movimento a Pozzuoli.

Il Funambolo

mercoledì 15 gennaio 2014

Un "Piccolo" contendente per Enzo Figliolia



Un potente parlamentare, un deputato del PD che volge il suo "Piccolo" sguardo verso Pozzuoli, dalle ambizioni tanto grandi ma inversamente proporzionali al  "Piccolo" cognome che porta pare sia diventata la vera spina nel fianco del Sindaco di Pozzuoli Enzo Figliolia sul sentiero del partito democratico.
Pare sia lui il vero ostacolo tra il plenipotenziario amministratore flegreo e il potere lontano da Pozzuoli. Con il "piccolo" intralcio non si va lontano, magari su una di quelle strade che portano tutte verso la stessa meta: Roma. Ha portato la guerra in casa il "piccolo" inconveniente, un fulmine a ciel sereno che sicuramente avrà provocato ed incendiato le irrequiete ire del factotum puteolano verace.
La marcia su Roma sembrava in discesa, la capitale appariva dietro l'angolo, ma il "piccolo" scoglio para abbia offuscato addirittura la vista di Renzi verso Pozzuoli.

Il Caimano