sabato 30 gennaio 2016

Pozzuoli, dirigenti pubblici sospesi per l'indagine dell'antimafia? Il punto legale


Cosa potrebbe accadere per l'indagine dell'antimafia in corso a carico di alcuni funzionari e dirigenti pubblici del Comune di Pozzuoli nei confronti dei quali pendono indagini per gravi reati?
Nei confronti di costoro non pendono misure cautelari o interdittive dell'autorità giudiziaria ma solo informazioni di garanzia con atti di indagine preliminare quali perquisizioni e sequestri di documentazione, quindi non parrebbero esserci gli estremi per l'adozione di provvedimenti disciplinari da parte dell'amministrazione comunale, almeno secondo l'interpretazione più garantistica e meno invasiva. 
Ma, secondo una visione più analitica e certosina della materia cautelare disciplinare, gli organi di controllo amministrativi e le posizioni gerarchicamente più avanzate ben potrebbero sospendere i dipendenti pubblici sotto inchiesta. Il punto viene espresso meglio dal parere di un legale di Pozzuoli, l'Avv. Lorenzo Sozio, secondo il quale:  < il Consiglio di Stato, in merito alla sospensione cautelare del dipendente pubblico sottoposto ad indagini penali così come disciplinato dall'art. 91 e 92 del Testo Unico n°3/57, cd. "Statuto sul pubblico impiego", ha messo in risalto che "spetta verificare, non certo la probabile addebitabilità del fatto al dipendente , bensì soltanto la particolare gravità dello stesso e, pertanto, la potenzialità lesiva che la permanenza nell'ufficio dell'impiegato presenta in termini di credibilità dello stesso apparato amministrativo presso il pubblico" (Cons. St., sez. VI, n° 7993/1999; Cons. St., sez. IV,  n. 6165/2003). Ciò vuol dire che viene considerato cruciale affinché possa essere sospeso il pubblico dipendente dal proprio impiego, il titolo di reato e la gravità dello stesso per il quale la magistratura penale stia procedendo con le investigazioni. Non è necessario che emerga o si facciano previsioni sulla eventuale colpevolezza del pubblico amministratore ma il provvedimento cautelare della sospensione si innesta sul cosiddetto "periculum in mora" ovvero il pericolo che durante il tempo necessario a pervenire ad una pronuncia giudiziaria che faccia chiarezza sul fatto contestato, possa derivare un pregiudizio grave ed irreparabile per l'ente. L'amministrazione deve quindi valutare, al di là di ogni giudizio prognostico sulla colpevolezza del proprio dipendente sottoposto ad indagini per gravi reati, se la permanenza di quest'ultimo all'interno dell'ufficio ha una potenzialità lesiva tale da minare la credibilità e l'immagine dell'intero ente agli occhi del pubblico >.
Quali mosse adotterà l'amministrazione comunale al riguardo? Verranno informati gli organi governativi per le eventuali decisioni di competenza?

Caccina

giovedì 28 gennaio 2016

L'antimafia ritorna a Pozzuoli e la politica impallidisce?


La direzione distrettuale antimafia di Napoli torna a bussare alla porte del Comune di Pozzuoli con una valanga di perquisizioni e sequestri di incartamenti riguardanti appalti, consulenze, ecc. ecc.
Al momento sembrerebbero indagati solamente pubblici amministratori quali funzionari e dirigenti. Ancora nessun politico, ma chi sa annusare l'aria giudiziaria sente il sapore di una sorta di attacco al cuore dei soliti e collaudati sistemi di potere che si formano nei comuni italiani meridionali quando si stratificano e consolidificano certi apparati politico/economici.
L'attenzione degli inquirenti sembrerebbe riguardare quanto accaduto negli ultimi anni di vita amministrativa della città di Pozzuoli. Sono passati poco più di dieci anni da un triste e noto scioglimento per infiltrazioni camorristiche della giunta puteolana, quindi l'interrogativo è: ma i nodi sono ritornati al pettine? Speriamo si tratti solo di qualche ipotetica ed eventuale mela marcia e non si tratti solo della punta di un iceberg.

Il Funambolo