domenica 15 dicembre 2013

Torna Forza Italia 2.0, si riavvicina la gente a Pozzuoli


La bella giornata soleggiata e la massiccia partecipazione di persone, circa duecento presenti, hanno fatto da contorno ad una bella manifestazione di presentazione del Club di Silvio Berlusconi a Pozzuoli.
 Ritorna Forza Italia ed il richiamo per la gente è subito efficace, una partecipazione folta ed entusiasta dei simpatizzanti e degli amici degli organizzatori e delle alte espressioni di Forza Italia in Campania.
Forza Italia riparte soprattutto dai giovani e sono proprio le parole del Presidente dell'ANCI Campania, il dott. Francesco Paolo Iannuzzi, ad evidenziarlo, profferendo parole di stima nei confronti di Lorenzo Sozio e di Gennaro Maione, che hanno organizzato l'evento.
Il saluto e la "benedizione" ai due giovani fondatori arriva anche da un alto dirigente di Forza Italia in Campania, quale l'assessore regionale Fulvio Martusciello, che ha apprezzato l'entusiamo dei due giovani professionisti che vogliono scendere in campo per i progetti liberali di Silvio Berlusconi e per il rinnovamento della classe politica di centrodestra di Pozzuoli, rea negli ultimi anni di suicidi e di troppo masochismo che l'ha resa un fenomeno estremamente marginale e senza leadership. La medesima richiesta di rinnovamento e biasimo dei soliti noti arrivava a gran voce anche dalla platea di partecipanti.


martedì 19 novembre 2013

Pozzuoli, ritorna Forza Italia: nasce il primo club per Berlusconi


I cambiamenti politici nazionali si riflettono rapidamente anche sul territorio, gli assetti cominciano a delinearsi e gli organici si definiscono. Ritorna Forza Italia, anche a Pozzuoli, con il primo club "Forza Silvio" fondato da parte dell'associazione politico-culturale di matrice liberista  Programma Italia, il cui Presidente Lorenzo Sozio è da sempre uno storico e leale sostenitore del Presidente Silvio Berlusconi.
L'associazione politica puteolana si schiera apertamente con Forza Italia, di cui appare esserne una costola fedele, così come sostenuto dal Coordinatore Gennaro Maione, il quale è soddisfatto del risultato di aver ottenuto il primo club sul territorio di Pozzuoli per mezzo dell'appoggio dei nuovi vertici del partito berlusconiano in Campania e a Napoli.
"Il modello dei clubs riavvicina la politica e i partiti alla gente, perché sono organizzazioni locali più snelle e semplificate che permettono ai sostenitori dei movimenti una maggiore partecipazione e coinvolgimento nelle dinamiche politiche e di partito. Garantiscono più pluralismo e maggiore democraticità senza che si debba dipendere in modo dispotico da qualche signorotto locale che arraffa ogni potere di gestione o addirittura di veto su espressioni o persone" dichiara il Presidente Lorenzo Sozio che auspica la rifondazione del centrodestra puteolano, sgretolatosi sotto i colpi di autolesionismi passati e di una mancanza di soggetti rappresentativi che sono in grado di riunire le varie anime, ma soprattutto la mancanza di un leader in grado di fronteggiare il totem Enzo Figliolia, Sindaco della città flegrea.
Forza Italia si riorganizza e sembra puntare finalmente sui giovani, proprio come ha indicato Berlusconi dal palco del consesso che ha sancito la nascita della nuova Forza Italia.

Fulvio Martusciello e Franco Iannuzzi al congresso di Forza Italia

venerdì 4 ottobre 2013

"Euromonnezza": l'esigente Europa si interessi delle terre intossicate.


Ci chiedono costantemente sacrifici, sangue, sudore e altro tipo di imposizioni. I governi e le economie dei vari paesi aderenti alla cosiddetta Unione Europea subiscono continuamente ogni sorta di vessazione da parte di questo pachiderma che sembra diventato un enorme e gigante sanguisuga che spreme come un limone i cittadini degli stati membri con tasse di ogni natura. Il tutto con una moneta unica, l'Euro, che sembra essere diventata un acclarato fallimento, tanto che molti Stati stanno pensando seriamente di tornare indietro e di riprendere la propria moneta e la propria sovranità territoriale.
Ebbene sì, questo enorme fardello chiamato Europa chiede solo, rigore di qui e rigore di qua, ma in cambio non offre chissà quali vantaggi o quali benefici per i cittadini.
Nella cosiddetta terra dei fuochi in Campania sono seppelliti tonnellate di rifiuti tossici ed industriali e nonostante l'emergenza di salute ed ambientale che si è certamente riacutizzata in quest'ultimo periodo per mezzo delle dichiarazioni di un attendibile (?) pentito di camorra e per i conseguenti scavi in alcune località campione, nulla sembra muoversi. Eppure gli organi di informazione hanno scatenato una enorme offensiva mediatica, ma nulla: la politica e la tanto "amata" Europa dei burocrati e delle sanguisughe sobrie che siedono nei vari governi di ispirazione centrista non muovono un dito. Certo, ci vorrebbero nevicate di soldi, ma questi non possono non arrivare anche dall'estero e dalla esigente Unione Europea che adesso alla prova dei fatti deve dimostrare quanto sia unita, non a chiacchiere, aiutando appunto una zona meridionale in parte sottosviluppata e in parte altamente compromessa dal punto di vista ambientale. Questi sarebbero i principi e gli interventi sanciti dai vari trattati e trattatelli che disciplinano "l'orgogliosa" macchina europeista.
Staremo a vedere come si comporteranno i signori della finanza lacrima e sangue, in caso di inerzia l'Italia non versi più soldi per il mantenimento di questo enorme ed inutile carrozzone che perde credibilità ed efficacia da tutte le parti.
O ci date i soldi per le bonifiche delle terre contaminate o vi mandiamo letteralmente a quel paese.


martedì 1 ottobre 2013

C'è un Pdl vincente, Franco Iannuzzi asfalta il PD e viene eletto Presidente dell'ANCI


Un plebiscito, una vittoria a larga maggioranza: Franco Iannuzzi, già sindaco di Monte di Procida viene eletto Presidente dell'ANCI Campania con la compattezza dei voti dei sindaci del Pdl, asfaltando un PD spaccato e poco coeso che addirittura aveva presentato ben tre candidature per fronteggiare l'unico candidato del popolo della libertà. Iannuzzi ha ottenuto 101 preferenza a fronte dei 210 voti disponibili,  un autentica vittoria a larga maggioranza. Il Pd raccoglie le briciole e il candidato più accreditato della sinistra Ferrandino, sindaco di Ischia, si ferma a quota 66 preferenze.
C'è un Pdl vincente finalmente, soprattutto nella funestata area flegrea, dove il partito, carente di personalità altamente rappresentative, trova compattezza intorno alla figura del carismatico sindaco di Monte di Procida.
Una carica prestigiosa quella della presidenza dell'associazione nazionale dei comuni italiani in Campania, certamente un nuovo trampolino di lancio verso i vertici del nascente centrodestra e della rifiorita Forza Italia per Franco Iannuzzi, forte del consenso espresso di elettori veri e non di nomine calate dall'alto.
Il Pd ancora una volta dimostra spaccature e poca coesione interna, soprattutto nel napoletano, dove non si ha l'impressione di avere a che fare con una compagine organizzata e vincente: la clamorosa e sonora sconfitta che i democratici ebbero con l'arancione ed attuale sindaco di Napoli De Magistris ne è la prova più eclatante, infatti la maggioranza dell'elettorato di sinistra preferì la guida dell'ex magistrato facendo rovinosamente cadere le percentuali di voti per il partito oggi presieduto a Napoli dal sindaco di Pozzuoli, Enzo Figliolia.
Raggiante per il risultato ottenuto il presidente Iannuzzi si è così espresso: “Sono felice e ringrazio tutti i colleghi Sindaci per il mandato ricevuto, sono molto soddisfatto del clima di grande democrazia che si è creato attorno alle elezioni Anci Campania, tutto questo infatti ha consentito la partecipazione effettiva di tutti alla competizione"- ha esclamato il neo Presidente. "E’ chiaro che la grande responsabilità di questo ruolo, in questo particolare momento storico, sarà quella di riuscire ad essere garante della forza delle autonomie locali nel loro duro lavoro giornaliero di essere rappresentanza dello Stato sui territori”.
Un Iannuzzi in gran spolvero dunque che riprende con vigore la corsa verso la leadership del centrodestra in terra flegrea e probabilmente anche oltre, forte di una vera votazione e di una stima che arriva direttamente dai vertici del partito berlusconiano campano e nazionale.
Per il PD anche questa volta non viene smacchiato il giaguaro.

Il Funambolo

venerdì 27 settembre 2013

Franco Iannuzzi lanciato verso i vertici del centrodestra in Campania


Ancora pochi giorni e ci saranno le votazioni per l'elezione del Presidente dell'ANCI Campania, associazione nazionale comuni italiani. La settimana prossima sarà decisiva per incoronare l'unico candidato espressione del popolo della libertà, il sindaco di Monte di Procida Francesco Paolo Iannuzzi, contro lo spaccato partito democratico che presenta ben tre candidati.
Il Pdl si è presentato compatto sul nome dell'esperto sindaco montese, amministratore apprezzato ed amato dalla sua gente, pur con il dispiacere di qualche solito franco tiratore che gioca a perdere in ogni competizione elettorale ed ancora ricopre ruoli chiave nel partito napoletano.
Se fosse eletto dalla maggioranza dei sindaci dei comuni della regione Campania, sarebbe un successo personale eccezionale per Iannuzzi che lo proietterebbe verso l'Olimpo del centrodestra campano per mole di consensi personali ricevuti nella democratica competizione per il prestigioso ruolo di massimo rappresentante degli enti locali comunali.
La circostanza non farebbe altro che rafforzare la sua leadership nella zona flegrea, da Quarto a Pozzuoli, dove si è assistito alla scomparsa e al tramonto di piccoli soggetti locali che hanno affossato il Pdl in ogni competizione elettorale, contribuendo con ciò a sfaldare il partito e a renderne sterile ogni azione propositiva ed organizzativa, soprattutto a Pozzuoli dove si è assistito alla vaporizzazione della rappresentanza azzurra locale e alla inerzia oppositiva allo strapotere che esercita il sindaco di sinistra Enzo Figliolia.
L'unico soggetto che fino ad oggi sta portando alta la bandiera del partito berlusconiano nell'area dei comuni flegrei è proprio il candidato più quotato per la presidenza dell'ANCI, Franco Iannuzzi, che dimostra di avere quel carisma e quella rappresentatività da permettergli di divenire il faro della futura Forza Italia e del centrodestra nell'intero comprensorio flegreo.

Il Funambolo

lunedì 9 settembre 2013

Mino Cossiga prossimo leader del centrodestra a Pozzuoli?


Ogni tanto se ne sente parlare, spesso si vocifera di una imminente e decisa discesa in campo del potente dirigente del Comune di Pozzuoli. Molti lo danno per prossimo candidato al Parlamento, altri ne parlano come unica e spendibile alternativa al podestà della sinistra nonché sindaco di Pozzuoli Enzo Figliolia. 
L'unica certezza è la preparazione e lo spessore professionale dell'uomo, non certo uno zotico prestato alla politica come tanti altri che recitano sul palcoscenico dell'amministrazione puteolana, magari in settori chiave e delicati dell'esecutivo cittadino e del consiglio comunale. Il deserto si distende nello schieramento moderato e di centrodestra, tra politici inerti o "collusi" con l'amministrazione di sinistra ed altri in forte declino elettorale e personale: proprio in questo schieramento che manca un leader, un nuovo soggetto capace di raccogliere intorno a se, per competenza e preparazione, i vari esponenti dell'area democristiana e liberale. Nel centrodestra manca il vero antagonista a Figliolia e l'unico che parrebbe avere le qualità per competere e primeggiare su quest'ultimo sarebbe proprio il deus ex machina del Comune di Pozzuoli, Mino Cossiga, nome d'arte, che con il proprio peso professionale potrebbe appiattire la figura del sindaco in carica.
Faccia a faccia Figliolia - Cossiga
Negli ambienti politici le voci di una organizzazione politica in embrione intorno alla figura di Cossiga sono
sempre più diffuse ed insistenti. Chissà se c'è del vero o è l'ennesimo miraggio di un centrodestra puteolano ormai senza leader ed esponenti che lo rappresentano degnamente. Certamente Figliolia avrebbe di che temere se il professore scendesse in campo.

Il Funambolo 

domenica 8 settembre 2013

Torte in arrivo: le mosche ronzano ma fan troppo rumore


La torta sta per arrivare sul tavolo e le mosche stanno per fiondarsi su. Piccoli accattoni prestati alla politica ed alle istituzioni, che a malapena parlano la lingua italiana, stanno per spartirsi le fette del buon dolce e per donarne il contenuto, previa ingente cresta, agli amici. Ce n'è per tutti anche per soggetti chiacchierati o per attenzionati. L'importante è far presto, fin quando qualcuno, già avvisato da voci popolari e da organi di informazione, non verrà sorpreso con le mani nella cioccolata.
Il titolare della pasticceria non potrà esimersi o lamentarsi se qualche suo dipendente poi verrà sorpreso a mangiare di nascosto o peggio a vendere in conto proprio dolciumi non suoi. Così come non potrà non sapere se lo stesso dipendente o magari il cassiere baratti pasticcini con gli utenti affinché qualche congiunto o compare possa entrare nella famiglia del cliente.
Questo non è un mercato ma un saccheggio, già prima che arrivino le polpette. Un giorno forse ci sarà gloria per tutti.

La Salamandra

sabato 29 giugno 2013

Abolizione del permesso a costruire e riforma dei piani regolatori e paesaggistici


Una completa riforma, un rinnovamento culturale prima ancora che giuridico si rende necessario in materia di legislazione urbanistico ed edilizia. Un vero e proprio pantano, anzi una selva intricata che genera confusione interpretativa tra gli operatori tecnici e del diritto (per non parlare delle aberrazioni compiute dalle polizie giudiziarie di turno che favorisce la stagnazione della legalità e favorisce sistemi di corruttele diffusi soprattutto negli uffici tecnici dei comuni del meridione d'Italia, specie nelle zone dove più vincoli insistono sul territorio per effetto della concorrente legislazione regionale di turno.
Abusi, soprusi, faziose interpretazioni che generano angoscia presso i cittadini i quali sono costretti a pagare più di un soggetto per vedersi accordare un permesso a costruire (già la dicotomia sembra un provvedimento di ordine reale e papale) spesso concedibile in poco tempo, in linea con la tempistica del nord Italia, ma nei comuni meridionali diventa un calvario tra negazioni, divieti e rigetti di provvedimenti amministrativi di ogni sorta. Tutto ciò aumenta il "potere contrattuale" dei dipendenti degli uffici tecnici che dopo il terrorismo psicologico inferto fanno la cresta sulle disponibilità economiche dei richiedenti.
Abolizione del permesso a costruire e sostituzione dello stesso con la nuova segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) la quale deve essere immediatamente operativa ed esecutiva al momento del protocollo presso gli uffici amministrativi competenti, i quali devono organizzarsi tutti con lo sportello unico per l'edilizia: basta con il peregrinare di ufficio in ufficio alla ricerca del "signorino" di turno che risolva il problema. E' la pubblica amministrazione del sud Italia.
I permessi a costruire sono ancora frutto del retaggio di culture giuridiche di secoli ormai passati dove il potere ed il Re erano al di sopra dei cittadini i quali erano sudditi. Se un progetto edilizio o una determinata opera di urbanizzazione rispetta la legislazione urbanistica-ambientale deve immediatamente essere realizzabile senza alcun cenno da parte della pubblica amministrazione. La clausola di sicurezza è la pubblica fede: il tecnico o il "segnalante" che dichiara il falso (falsi requisiti o conformità di legge) viene incriminato con le norme del codice penale che già sono esistenti.
Tale semplificazione si rende necessaria così come la limitazione degli abnormi poteri delle soprintendenza ambientali ed archeologiche le quali sono purtroppo una zavorra e un peso per il rilancio del sistema Italia, probabilmente per le emotività politiche alle quali si ispirano e dalle quali si lasciano influenzare con negazionismi e severe interpretazioni delle normative vincolistiche.
Tutto va interpretato e purtroppo oggi gli operatori interpretano ogni legge contro il cittadino, andrebbe imposto il principio di penalistica memoria delle interpretazione più favorevole al "reo", richiedente in tal senso. Solo così si pone fine all'abusivismo edilizio, riformando anche i piani regolatori e i piani paesaggistici intrisi di odio sociale e di stupida demagogia che ingessa il paese: devono esserci indici di fabbricabilità ovunque e lo "ius aedificandi" deve ritornare ad essere ricompreso a pieno titolo tra le facoltà liberamente esercitabili dal titolare del diritto di proprietà. Anche in tal caso l'argine alla cementificazione selvaggia sarebbe il limite dell'architettura biocompatibile, ovvero dell'utilizzo di materiale a basso impatto ambientale come il legno.
Se gli operatori del diritto, dagli uffici tecnici passando per le polizie giudiziarie ai pubblici ministeri, adoperassero un interpretazione più liberale e moderna della selva legislativa, ricca di antinomie e di incongruità in più punti, probabilmente i cittadini vedrebbero maggiormente soddisfatte le proprie esigenze abitative, problema annoso e da non sottovalutare specie nei comuni meridionali dove scarseggiando le abitazione per la crescente popolazione.
Pozzuoli, palazzo Migliaresi
Temi questi che in Campania ed in particolar modo a Pozzuoli in provincia di Napoli stanno cercando di affrontare ed analizzare alcuni avvocati i quali pare stiano per lanciare un nuovo movimento associazionistico e politico che punti proprio a proporre la riforma della materia urbanistico edilizia così come è stata tratteggiata in questo articolo. A tal proposito proprio gli avvocati Lorenzo Sozio e Gennaro Maione, promotori di tale nuovo soggetto politico che dovrebbe portare tali istanze al legislatore, sono convinti che gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria devono poter essere eseguiti senza alcun tipo di comunicazione o di autorizzazione mentre gli interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione "pesante" devono poter essere realizzati unicamente mediante SCIA.
Un soggetto politico che porti tali istanze sarebbe la soluzione migliore per far valere i diritti di migliaia di cittadini che vedono compromessi e calpestati da pubbliche amministrazioni saccenti e truffaldine i propri bisogni abitativi.
L'abolizione del permesso a costruire sarebbe un contributo nella lotta alla corruzione e ai sequestri selvaggi.


La Salamandra

mercoledì 19 giugno 2013

Radiazione dall'albo per l'avvocato che richiede onorari irrisori o lavora sostanzialmente gratis


Il titolo è una provocazione, uno scherzo, ma lascia intendere quanto sia drammatica la realtà napoletana e meridionale in generale. Una contromisura al decadimento del formalismo dei legali e della considerazione che questi hanno tra il pubblico andrebbe imposta.
Tra le principali colpe quella della richiesta di onorari talmente irrisori ed esigui da rendere la prestazione lavorativa del tutto gratuita o poco gratificante, anzi mortificante. I clienti abusano e si spingono fino a non pagare nemmeno il grottesco e simbolico emolumento che gli viene richiesto. Come si pretende rispetto e considerazione se ci sono avvocati che patrocinano in cause penali finanche per 200 miseri euro?
Totò in Miseria e Nobiltà
Penserete che questo malcostume sia delle giovani leve, nossignore, non solo, addirittura avvocati del capoluogo di provincia il cui nome appare conosciuto e popolare in certi ambienti inclini al reato scivolano sulle richieste economiche. Parcelle irrisorie e nomine a pochi euro: la giusta esca per attrarre clientela e far circolare il proprio nome sulla piazza, magari per vanità o per le classiche "pose" agli occhi dei colleghi, giusto per far vedere di essere il principe del foro in voga tra il popolo.
Anche avvocati con anni ed anni di esperienza stanno fomentando questa trappola mortale per l'intera classe forense, creando problemi anche ai giovani avvocati che si vedono ammazzare il mercato da "titolati nominativi" che la gente magari si ritrova sui giornali o nel fluido flusso del passaparola cittadino, lasciandosi condizionare dalla "popolarità" del professionista.
Come porre fine a questo dilagante decadimento? Forse il titolo dell'articolo non è tanto sbagliato.

giovedì 30 maggio 2013

Pozzuoli, ritorno al 2001, un opposizione "accarezzata" spiana la strada ad una sinistra cattocomunista


Opposizione assente, inesistente, addomesticata, "accarezzata" e ci sarebbero ancora tanti altri aggettivi. Si contano sulle dita di una mano e quasi tutti non vanno nemmeno più in consiglio comunale per far sentire la propria voce e per contestare, ove fosse necessario, le politiche della sinistra cattocomunista che amministra al città di Pozzuoli.
Le larghe intese sono arrivate anche a Pozzuoli? E' alleanza tra PD e PDL? C'è un silenzio assordante, di quelli anomali, di quelli che generano sospetti e puzza di "inciuci" o collusioni sottobanco.
Intanto si votano provvedimenti liberticidi e si sostengono illiberali posizioni di divieto su molte iniziative private e commerciali. Non si può più fare impresa a Pozzuoli, un po per la crisi e un po per l'atteggiamento ostruzionistico e demagogico dei burocrati locali  il cui potere contrattuale dei burocrati si affievolisce nei confronti di attività libere o liberalizzate perché non possono gestire o concedere, quindi certe logiche politiche di stampo regio vengono meno.
Di fronte ad una delibera di dubbia legittimità che impedisce la concessione di nuove licenze per i locali di ristorazione ed intrattenimento del centro storico ed editti censori nei confronti di libere attività quale può essere quella di un area privata nella quale si intrattengono le coppiette (caso attuale e divenuto noto alle cronache nazionali come "parco dell'amore"), il centrodestra che fa? Rimane muto, anzi peggio, assume un atteggiamento di favoreggiamento di queste politiche "cattocomuniste" dal sapore bigotto e moralista. Altro che popolo della libertà di Pozzuoli, altro che opposizione: sembra che di essere ripiombati nel 2001 quando gli stessi soggetti che sono sparsi nei vari schieramenti che si contrappongono oggi, erano tutti d'amore e d'accordo nello stesso partito, la Margherita, ad amministrare Pozzuoli (anni di Figliolia, Giacobbe, Monaco, Fenocchio tutti dentro)
L'unica opposizione, a chiacchiere, è accennata dall'ex listino civico che appoggiava Figliolia durante le elezioni e da qualche esponente del moribondo partito UDC. Certo solo sceneggiate napoletane che si placano con carezza ma comunque è un opposizione più interna e patologica che quella formale e fisiologica.

Il Funambolo

Proposte per una riforma della giustizia più civile e moderna. Ecco l'elenco dei punti nodali.


Adeguare il sistema penale e procedurale ai principi costituzionali, questo è un passo in avanti per la vera libertà e la vera realizzazione dei principi democratici che possono favorire la nascita di una vera civiltà giuridica del terzo millennio.
Una radicale riforma del sistema giuridico e del modo di agire e di pensare si rende necessaria e i tempi per il legislatore sono maturi.
Una proposta di rinnovamento del sistema sarebbe la seguente:
- Processo cosiddetto "breve", la colpevolezza o l'innocenza va acclarata in un lasso di tempo non lungo e la violazione del principio va sanzionata con l'estinzione della procedura.
- Prescrittibilità di tutte le sanzioni di carattere amministrativo non pecuniarie, quali ordini giudiziali di demolizioni, confische amministrative non eseguite ecc. ecc.
- Competenza collegiale per l'emissione di misure cautelari personali di tipo custodiale e per sequestri preventivi concernenti beni di notevole importanza e valore che possono avere conseguenze negative sui lavoratori dipendenti (es. caso Ilva).
- Custodia cautelare in carcere solamente per soggetti pericolosi per la pubblica incolumità e per la sicurezza dello Stato e delle persone, nonché per le esigenze di reiterazione di gravi reati. Arresti domiciliari la regola e carcerazione l'eccezione per i succitati casi marginali.
- Sequestri preventivi e conservativi da disporre anch'essi in presenza di gravi indizi di colpevolezza e per concrete esigenze cautelari, superando così il dibattuto ed annoso problema di costituzionalità dell'impostazione attuale delle misure cautelari reali.
- Riforma della normativa sui collaboratori di giustizia: cessazione di ogni beneficio economico e di trattamento extra penale. Limitazione del loro utilizzo a casi marginali e di conclamata necessità ed affidabilità. Incentivazione e protezione con i medesimi benefici che verrebbero sottratti a questi ultimi per le persone offese dal reato, vera fonte testimoniale da curare e da promuovere.
- Tetto di spesa per le intercettazioni telefoniche e risorse da distrarre in favore dei servizi di cancelleria e per l'informatizzazione della giustizia.
- Riforma radicale delle misure di prevenzione personali da ancorare a seri indizi di colpevolezza e abolizione di ogni tipo di misura di prevenzione ablatoria patrimoniale, incostituzionali sotto ogni aspetto e contrari ad ogni principio ed articolo della Costituzione. I frutti ed i proventi di eventuali reati vanno accertati con sentenza ed all'esito di un vero processo penale e non in base a semplici sospetti.
- Separazione della carriere dei magistrati con la formazione di distinti ed autonomi ordini tra giudici civili e penali e nell'ambito di questo tra pubblico ministero e giudicante. Impossibilità, senza concorso, di passaggio da un corpo all'altro dei citati poteri istituzionali.
- Ampliamento e valorizzazione (articoli del codice di procedura penale sulle investigazioni difensive) dei poteri dell'avvocato difensore e delle relative indagini difensive in virtù del principio della parità tra accusa e difesa, anche nella fase delle indagini preliminari.
- Ampliamento del novero e dell'applicabilità delle misure alternative alla detenzione con potenziamento di quelle tendenti alla realizzazione di lavori di pubblica utilità.
- Adeguamento delle strutture carcerarie secondo principi di umanità.

                

                                                                                                                       Avv. Lorenzo Sozio

lunedì 25 marzo 2013

Movida cafona a Pozzuoli, sempre più risse e violenze.


Accade di tutto in piazza della Repubblica a Pozzuoli, risse e violenze accompagnate da una certa foga teppistica e primitiva, si verificano puntualmente ad ogni fine settimana, dalla sera a tarda notte; ma il fenomeno potrebbe avere un incremento esponenziale con l'avvicinarsi dell'estate, periodo nel quale ogni sera la "movida cafona" si riversa per le strade puteolane per dar sfogo agli istinti più repressi.
Uno zoo a cielo aperto e nel bel mezzo del centro storico, un ring perenne che ospita giovani facinorosi che sotto effetto di alcol e droghe (molti sono buzzurri per vizio antropologico) si contendono donne, altrettanto volgari e zotiche, le quali sono le prime sostenitrici che emettono vocalizzi da scimmie, in caso di lotta o scontro tra i "maschi" dominanti.
Uno scenario tetro e lurido condito dagli odori provenienti dagli esercizi circostanti che sembrano gli angoli del ring nei quali i pugili si riforniscono di ghiaccio e di bevande rinfrescanti per riprendere la battaglia, spesso condotta con armi improprie ed improvvisate, segno della disorganizzazione anche delinquenziale di tali soggetti locali: caschi, bottiglie e persino tavolini e sedie da bar vengono adoperati baldanzosamente contro l'avversario. Plateali gesta che ricalcano gli atteggiamenti degli animali in calore che lottano tra di loro per mettersi in mostra agli occhi della donna prescelta, la quale si accoppierà con il zoticone vincitore di turno.
Una jungla, un mondo di sinistri suoni e vocalizzi fatiscenti, infarciti da volgari lamenti che non possono non essere considerati inquinamento acustico e culturale.
Il calore estivo purtroppo risveglierà dal letargo le specie di australopitechi che invaderanno le strade con auto e motorini di ogni cilindrata pur di sopraggiungere nella piazza degli schiamazzi e delle violenze. L'estate si avvicina e solamente un aumento delle forze dell'ordine e la fornitura alla polizia locale di manganelli potrà alleviare il tanfo di tali luride emissioni antropologiche.
Una città in balia di "cervelli di gallina" che esprimono il proprio lustro sociale attraverso l'atto più nobile nel loro mondo, la rissa. Se a ciò si aggiunge che la camorra puteolana sembra "degradata" nella figura "professionale" del parcheggiatore abusivo, massima espressione "criminale" di Pozzuoli, il dato è tratto. Una città in balia degli scellerati più sfigati.

Il Funambolo

martedì 5 marzo 2013

Il popolo boccia l'antimafia politicizzata alla Ingroia. Avvocati in rivolta?


Il popolo ha sonoramente bocciato la magistratura politicizzata come quella di Ingroia, il cui partito non riesce nemmeno a racimolare la metà dei voti utili per entrare in Parlamento. Ma le antimafie politicizzate continuano ad imperversare in ogni angolo del paese, con arresti eccellenti di politici ed imprenditori etichettati con  accuse tabù per i cittadini. Ad esempio il marchio di "agevolazione mafiosa", troppo spesso è incollato in capo allo scomodo nemico, anche politico,in modo del tutto frettoloso e superficiale, tanto che l'opinione pubblica di fronte a tale tipo di contestazione tace, soprattutto perché è un terreno scivoloso e dai confini non chiari ma confusi. Una zona dove la distinzione tra lecito ed illecito non è decifrabile, bensì è soggetta a molteplici letture: per un interprete c'è reato per un altro è tutto lecito. Quasi un reato di "opinione". Una disinvolta caccia alle streghe basata sulla regola del sospetto.
Caccia alle streghe a Londra
Anche il mondo dell'avvocatura non ci sta più e si ribella, specie a Napoli dove quasi tutte le gang criminali e balorde della città sono state debellate e adesso sembra che per raschiare il fondo del barile si cerchi di mettere sotto la lente di ingrandimento l'intera classe professionale, non solo legale ma anche dei medici e di altro tipo di consulenti che sembrano essere considerati come longa manus delle organizzazioni criminali. Una immensa generalizzazione.
Per non parlare della violazione dei più elementari principi costituzionali quotidianamente calpestati con custodie cautelari illegittime, richieste e concesse in modo frettoloso e meccanico, forse con un pizzico di paura da parte di giudici per le indagini preliminari che dovrebbero diventare collegiali per l'applicazione di alcune misure afflittive. Arresti per fatti lontani di dieci anni, utilizzo discutibile della verbalizzazione dei collaboratori di giustizia, usati sovente come arma di distruzione di massa politica e tanto altro. La lista è lunga.
Solo il legislatore può intervenire per arginare il diffuso fenomeno ed utilizzo dell'abuso della carcerazione preventiva senza presupposti di legge e per l'immane utilizzo di fondi dei contribuenti per fare intercettazioni telefoniche ed ambientali oltre misura e necessità. Dei pentiti già si è detto, la gente ha imparato che molti di questi balordi, dopo aver scontato le pene in regime agevolato, ritornano a delinquere sotto altro aspetto e generalità ed in nuove località, come il caso del "famoso" accusatore di Enzo Tortora, oggi di nuovo alla sbarra.
Andrebbe incentivata, premiata e tutelata altra forma di collaborazione: quella delle persone offese da reato che il più delle volte si vedono utilizzati ed abbandonati mentre i pentiti premiati.
Dio ci salvi dal protagonismo e garantisca la separazione dei poteri così come Montesquieu professava.
Galileo Galilei davanti al Tribunale dell'Inquisizione. Olio su tela di Cristiano Banti, 1857

martedì 26 febbraio 2013

Pozzuoli, crolla il centrosinistra: noncuranza o sfida a Figliolia?


Crollo elettorale del PD di Pozzuoli, l'exploit delle amministrative non si ripete per il partito del sindaco Enzo Figliolia che meno di un anno fa vinse con cifre sovietiche le elezioni comunali.
Certamente le elezioni politiche non sono controllabili e gestibili come le amministrative e il tal senso avere un Berlusconi che da solo genera consenso in ogni angolo d'Italia è un ostacolo alla via della militarizzazione territoriale del voto. La gente vota secondo i propri interessi ed anche con il cuore alle politiche.
Una spiegazione plausibile è certamente quella che vede coinvolti i politici/consiglieri comunali che sono stati imbarcati nel PD e che provengono dall'altra sponda politica o dal mondo dell'imprenditoria, i quali non sono riusciti a convincere il proprio elettorato a non votare Silvio Berlusconi e Peppe Grillo. Non avevano argomenti concreti per convincere il loro elettorato sostanzialmente di centrodestra a votare questa volta per il primo PD puteolano a trazione "destroide/imprenditoriale".
I militanti del partito di Bersani dunque non hanno smosso le masse ed i voti. Anzi hanno sortito l'effetto contrario, probabilmente proprio perché qualcuno di campagna elettorale per la sinistra non ne ha fatta proprio o perché addirittura si voleva mandare un messaggio politico al sindaco Figliolia. Probabilmente hanno smacchiato giaguari e pettinato bambole, per questo non si sono impegnati a suon di "volontà" per attrarre consensi.
Il risultato non cambia, il partito di Berlusconi che alle scorse amministrative fece una figuraccia esemplare, questa volta è arrivato ad un sostanziale pareggio con il PD, nonostante l'assenza di una propulsione elettorale dei rappresentanti del Pdl locale.
Un "avvertimento interno"per il sindaco Figliolia? O una semplice mancanza di interesse dei suoi consiglieri per le sorti del partito?
Così come appare strana ed enigmatica la completa diserzione dell'UDC da parte dei suoi esponenti locali, un partito quello di Casini distrutto anche dall'interno, nel caso puteolano. Addirittura la lista di Ingroia ha doppiato i voti che i "centrini" avevano racimolato insieme alla defunta lista FLI. Cosa si cela dietro tali strategie?
Figliolia quali contromisure prenderà nei confronti dei disertori interni ed esterni al PD?

La Salamandra 

domenica 3 febbraio 2013

Berlusconi rimonta ma a Pozzuoli il partito è in catalessi.


Mentre Berlusconi rimonta nei sondaggi e negli umori popolari in ogni angolo d'Italia, a Pozzuoli ancora silenzio tombale, nessuna campagna elettorale, nessun cenno di chi sia il referente del popolo delle libertà.
Una vera e propria catalessi quella del Pdl locale che sembra essersi inabissato. Nessuna traccia dei nomi più rappresentativi del partito in regione ed in provincia. Nessun segno nemmeno dalla esigua rappresentazione del partito nel consiglio comunale, la cui stanza consiliare, appunto, sembra essere diventata fissa dimora di ragni e ragnatele.
Nel momento di maggior slancio di Silvio Berlusconi e di recupero formidabile dei consensi, i referenti locali sembrano spariti, nascosti chissà dove e chissà perché. La questione Cosentino probabilmente li ha spiazzati e oggi nessuno ha voglia di sbandierare i colori del partito non sapendo quale possa essere la corrente vincente dove accasarsi, ammesso che ce ne sia una e ammesso che Cosentino non sia ancora il numero uno, ancora oggi che non ha più incarichi.
Peppe Fiore
Speranzoso e fiducioso è il commento del coordinatore della Giovane Italia, Peppe Fiore "E' come se su Pozzuoli si fosse stazionata una nuvola nera che sole proprio non ne vuole far vedere, ecco cosa è successo al Pdl Puteolano nel periodo antecedente alle elezioni politiche 2013 ciò non vuol dire che il vento non spazzerà via questo maltempo per portare finalmente bel tempo, posso dire che il Pdl di Pozzuoli esiste ed è anche molto ben radicato sul territorio avendo infatti un coordinatore cittadino in Consiglio Regionale l'on. Giacobbe e avendo un Assessore Provinciale ai servizi sociali il dott. Filippo Monaco". 
Gli elettori del popolo della libertà e gli stessi tesserati non digeriscono certo l'inesistente opposizione, anche a parole, all'amministrazione di Figliolia e la completa assenza sul territorio di un organizzazione partitica che coinvolga la gente e valorizzi nuove figure così come ha avuto il coraggio di fare il PD puteolano nominando un giovanissimo segretario cittadino. Il partito non c'è, non è tangibile, soggettivamente ed oggettivamente non esiste una struttura, un organigramma, una linfa vitale. Almeno il PD di Figliolia sembra avere una parvenza di partecipazione e di rinnovamento.
 Lorenzo Sozio
L'ex coordinatore dei giovani Pdl nonché attivista da sempre di Silvio Berlusconi, Lorenzo Sozio definisce "avvilente" la situazione attuale ed auspica un deciso cambio di rotta "Bisogna rinnovare il partito con nuove figure, pur utilizzando l'esperienza di chi già lo rappresenta. Le solite logiche puramente democristiane non portano qualità al movimento, il peso elettorale lo sostiene sostanzialmente il solo Berlusconi. Il Pdl è la casa di tutti e non solo di qualcuno".
Intanto Berlusconi marcia e con esso si rinnova anche buona parte delle dirigenze nazionali e locali.

Il Funambolo

domenica 27 gennaio 2013

Pozzuoli, un mortorio politico tra vecchi candidati ed esponenti ombra.


Uno scenario politico sempre più deprimente, una scarsissima ed antiquata rappresentatività verso l'esterno, il solito brodino riscaldato. Pozzuoli non riesce proprio a rinnovare la propria classe politica. Sempre le solite figurine, sempre la solita canzone.
Poche le novità nelle liste dei partiti e dei movimenti per le candidature al prossimo Parlamento, una di queste  è certamente il presidente del consiglio comunale di Pozzuoli Enrico Russo, personaggio abbastanza giovane, ex IDV ed attualmente collocato nelle liste del Centro Democratico costituito anche dai ribelli del partito di Di Pietro.
Altri volti nuovi, al di fuori di Pozzuoli si intende, possono essere i candidati al Senato della Repubblica, Maria Laura D'Amore ed Aldo Pepe, rispettivamente candidati per Forza del Sud e per Rivoluzione Civile di Ingroia. Il resto è noia. Tutti over cinquanta d'età. Nessun giovane al di sotto dei quarant'anni, figuriamoci sotto i trenta.
Si sono candidati gli assessori del Comune di Pozzuoli Carlo Morra con Sel, che rafforzerà le liste della sinistra radicale di Niki Vendola in decima posizione, e Mario Marrandino che andrà ad apportare acqua al centrino montiano competendo nella lista alla camera dell'UDC. Si vociferava anche della presunta candidatura del già deputato di Forza Italia  Franco Maione per Futuro e Libertà ma alla fine il suo nome non compare nella lista di Fini, probabilmente qualcuno si è accorto del pericolo che correva candidandosi in un partito nato clinicamente morto e che dopo le elezioni diventerà una lapide di marmo sotto la quale saranno coperti tutti quelli che si sono candidati nella sua lista.
Si è ricandidato Ermanno Cossiga, correrà nella lista alla Camera dei Deputati per Intesa Popolare, piazzato in seconda posizione dietro il fondatore Catone, nella speranza di ottenere qualche punto percentuale per ottenere qualche seggio con la legge del "miglior perdente" della coalizione, ovvero la cosiddetta "salva Moroni" che prevede che la prima lista della coalizione che non supera il quorum possa ottenere qualche deputato.
Nessun candidato di Pozzuoli nei grandi partiti PDL e PD, segno che i puteolani non contano nulla al di fuori delle palazzine comunali di Rione Toiano; a dire il vero il sito Dagospia ( cliccare per aprire l'articolo) diceva che il consigliere regionale Pasquale Giacobbe dovesse essere inserito in lista in qualità di "cosentiniano" ma l'esclusione di Nicola Cosentino avrebbe comportato anche l'epurazione di alcuni soggetti a lui vicini tra i quali ci sarebbe stato il medico puteolano, depennato dalla lista dei candidati.
Un partito ombra il Pdl di Pozzuoli, quasi inesistente, la cui stanza nel gruppo consiliare al Comune di Pozzuoli è perennemente chiusa ed inanimata. Nessun fermento, nessuna innovazione, tutto stazionario e tutto un "coperchio" sul mondo di nuovi soggetti che vorrebbero partecipare attivamente alla gestione del partito di Berlusconi a Pozzuoli. Nessun giovane e nessun volto nuovo viene invitato a partecipare ai lavori, anzi nemmeno i referenti odierni sembrano partecipare ad alcun lavoro politico: l'opposizione al sindaco del PD Figliolia non assume nemmeno caratteri fittizi, non c'è proprio nella maniera più assoluta.
Ma l'impressione generale è che nessun partito, nemmeno il PD, stia facendo sentire la propria voce in campagna elettorale, infatti nessun partito indice manifestazioni o promuove eventi in vista della campagna elettorale. Un vero e proprio mortorio politico, che trova un po' di vitalità solamente nelle componenti giovanili di entrambi gli schieramenti che cercano di vivacizzare i dibattiti e la campagna elettorale anche dal punto di vista mediatico (come questo blog fondato qualche anno fa dal piddiellino Lorenzo Sozio o dai gruppi presenti sui social networl inneggianti il sindaco Enzo Figliolia o quello della Giovane Italia retto da Peppe Fiore).
I giovani come al solito sono in fermento e chiedono rinnovamento, in un modo o nell'altro questo arriverà prima o poi.

La Coccinella.

giovedì 24 gennaio 2013

Lo scandalo bancario rischia di travolgere il PD e Monti.


Il governo Monti ha elargito alla banca Monte dei Paschi di Siena soldi in quantità equivalente al gettito dell'IMU. Si è chiesto un sacrificio ad ogni povero cristo per pagare l'odiosa tassa di stampo sovietico sulle abitazioni in virtù della difficoltà nella quale si diceva versassero le casse statali, invece il prelievo "forzoso" è servito per racimolare un gruzzoletto da donare alla macchina burocratica denominata Europa e la stessa quantità è servita per aiutare la banca rossa di Siena, la quale, per essere precisi, si è trovata in difficoltà finanziarie per aver azzardato troppo nelle operazioni di mercato dei derivati incamerando numerosi titoli cosiddetti tossici.
La notizia della perdita e del buco nelle finanze dell'istituto, retto fino a qualche tempo fa da uno che aveva la tessera addirittura di rifondazione comunista (che strano comunismo) come Mussari, è riportata dalle televisioni e dai media amici con estremo tecnicismo, celando le responsabilità politiche della sinistra e del governo tecnico del professore che, in spregio ad ogni morale e senza imbarazzo, ma con tanta faccia tosta, ha elargito tale enorme prestito alla banca giocherellona che ha perso tanto nel monopoli borsistico.
Si gioca con i soldi della gente e con i sacrifici che ogni buon padre di famiglia ha dovuto affrontare per pagare l'odiosa tassa sulla proprietà.
Se questa vicenda avrà sviluppi Monti avrà un "centrino" ancor più risicato e la presunta e millantata maggioranza di centrosinistra avrà (sondaggi dopati e aggiotaggio mediatico) presumibilmente un crollo di consensi che difficilmente potrà colmare sotto elezioni.
La sinistra capitalista merita una batosta dal suo stesso elettorato che da decenni prende per i fondelli dichiarandosi comunista, paracomunista, ex comunista o come diavolo si definisca, mentre invece maneggia montagne di denaro come Zio Paperone.

mercoledì 16 gennaio 2013

Pozzuoli, tanti giovani per rappresentare la città in Parlamento.


Tanti giovani volenterosi che mostrano grinta ed entusiasmo ma troppa risoluzione dei soliti noti di Pozzuoli nello spegnere gli entusiasmi di chi si affaccia alla politica. Certo, a nessuno piace perdere il posto o la seggiola sulla quale staziona da troppi anni, per questo si demoralizza il giovane di turno con ogni mezzo.
Lo scontro è impari purtroppo, troppo potere politico consolidato nelle mani di qualche personaggio  navigato che è in grado di sfornare piaceri, troppi soldi spesi per farsi eleggere per altri e troppi imprenditori locali che si affacciano in politica da profani, non per assumere leadership, ma per conservare quanto costruito nel campo privato ed economico.
Fortunato Stellitano
I giovani non hanno lo stesso potenziale economico o lo stesso pacchetto clientelare; i giovani devono costruirsi e lo fanno senza l'aiuto dei signorotti che potrebbero fare un passo indietro e farsi rappresentare da qualche volto pulito e fresco che probabilmente ha più appeal e talento comunicativo verso la gente. Niente di ciò, molti di questi sembrano avere con la politica lo stesso rapporto che ha il cavolo a merenda. 
Mariano Amirante
A Pozzuoli i giovani chiedono spazi, cercano riscatto, cercano visibilità per mostrare la proprie capacità e oggettivare la propria voglia di fare ma nessuno li ascolta, anzi, li deprimono. La politica puteolana sembra conservare solo la propria vocazione al pettegolezzo e al dispetto reciproco. Per questo i puteolani hanno perso potere politico al di fuori del comune flegreo, nessuno più considera i personaggi di Pozzuoli, si dimostrano da troppo tempo poco coesi e troppo divisi. La città ha perso potere politico sulla bilancia della politica extra comunale, figuriamoci in quella nazionale.
Da troppi anni Pozzuoli non ha un parlamentare che li rappresenti e quando si paventa l'opportunità che qualcheduno possa nuovamente simboleggiarli in Senato o alla Camera, ecco che si riaffacciano i soliti nomi.
Sandro Cossiga
Eppure di giovani ce ne sono in giro che vorrebbero rappresentare con ardore ed orgoglio la propria terra, sia a sinistra che a destra o al centro, di volti nuovi c'è la scelta. A sinistra ci sarebbe la figura dell'avvocato Dario Chiocca, un giovane professionista che opera con passione nel campo del diritto sindacale e del lavoro; Riccardo Volpe, giornalista e candidato alle comunali abbastanza sfortunato che per due volte per un pugno di voti non riesce ad entrare nel consesso cittadino; Fortunato Stellitano, persona perbene che ama la città vivendola quotidianamente a contatto con la gente. Ci sarebbe anche il neo segretario del PD Mariano Amirante che affronta il delicato ruolo di amministrare il partito a livello locale con entusiasmo.
Lorenzo Sozio
Nell'area di centro e di centrodestra spicca il nome d'arte Sandro Cossiga, già consigliere comunale nonché giovane professionista; l'imprenditore Mario Cutolo, anch'essi già consigliere comunale; l'avvocato Lorenzo Sozio, già coordinatore dei giovani Pdl nel recente passato, il quale sembra essere l'unico storico affezionato al partito di Berlusconi che con determinazione e vivacità cerca di ottenere il ruolo che meglio lo rappresenti nel Pdl, partito che a livello locale che sembra scomparso persino dall'opposizione all'amministrazione di sinistra e composto da soli transfughi che non hanno la stessa passione e forse nemmeno lo stesso talento comunicativo di Lorenzo Sozio.
Ce ne sono ancora altri di giovani rappresentativi e sarebbe dispendioso elencarli adesso, ma il suggerimento che i partiti politici dovrebbero accogliere è quello di dare un segnale di cambiamento. Anche inserire un volto nuovo o un giovane professionista nelle liste di candidati per il Parlamento, persino in ultima posizione, sarebbe una soddisfazione e il simbolo di un nuovo ciclo, sia per la città che per l'Italia.


Il Funambolo