domenica 5 giugno 2016

Pozzuoli, con il silenzio assenso sarà più facile costruire o ristrutturare


Mai più uffici tecnici o soprintendenze che non vi rispondono o lo fanno fuori termine dopo mesi o anni. Mai più uffici comunali che addirittura perdono le pratiche edilizie o impiegano tempi biblici tra pareri di commissioni varie e altri uffici preposti alla tutela dei vincoli. 
Una goffa ma triste pagina di cattiva amministrazione tra omissioni e ritardi può essere superata: i soprusi di funzionari saccenti o in malafede, che spesso si nascondevano dietro gli alibi della pressione burocratica, possono essere sbaragliati. Gli ostacoli favoriti ad arte dal politico di turno che paventa di essere necessario per il buon esito svanisce. Da fine agosto del 2015 il permesso a costruire si può avere in tempi più rapidi, da record se consideriamo la mala amministrazione appena citata; infatti con l'istituto del silenzio assenso sarà più agevole effettuare lavori edili. 
La legge 124/2015 di riforma della pubblica amministrazione ha esteso la procedura del silenzio assenso sul permesso a costruire anche nelle zone vincolate, ovvero in quei territori sui quali gravano restrizioni per superare le quali sono necessarie autorizzazioni e/o pareri delle soprintendenze ambientali e archeologiche. Se entro 90 giorni (30 giorni nelle aree non vincolate) non c'è pronuncia delle autorità amministrative competenti sulla domanda di permesso a costruire il richiedente sarà autorizzato per legge ad eseguire l'opera o i lavori per i quali aveva fatto richiesta agli uffici competenti.
Avv. Lorenzo Sozio
Una decisa spinta liberalizzatrice che va nella direzione della vocazione della semplificazione amministrativa inaugurata con la legge cardine sul procedimento amministrativo L. 241/90. I tempi di attesa infiniti e la palude burocratica e amministrativa non saranno più un problema per il cittadino richiedente il quale ha solo l'onere di allegare alla richiesta di permesso a costruire la dichiarazione del progettista sulla conformità del progetto alle norme urbanistiche, così come sottolineato dalle prime pronunce dei tribunali amministrativi di merito sull'applicazione dell'istituto del silenzio assenso alle opere edilizie per le quali viene richiesto il permesso a costruire, soprattutto per gli interventi detti di nuova costruzione: lo ha evidenziato il TAR Campania con la sentenza 3640/2015.
Quindi anche a Pozzuoli sarà possibile svolgere lavori edili per i quali è necessario il permesso a costruire e i relativi pareri delle soprintendenze varie se i competenti uffici del comune, o meglio il responsabile del procedimento non adotti un provvedimento di assenso o di preavviso di rigetto nei termini stabiliti dalla legge.

con la collaborazione dell'Avv. Lorenzo Sozio




venerdì 3 giugno 2016

Pozzuoli, il lento degrado di Lucrino

Foto repertorio

Furti nelle auto con scasso dei finestrini, rapine persino nelle case, movida selvaggia e cafona, parcheggiatori abusivi in ogni angolo e mare assolutamente non cristallino. E' questo uno squarcio su Lucrino, località di Pozzuoli che affaccia sul mare ed è alle pendici del Montenuovo, nota per essere la residenza dei borghesi e degli "arricchiti", oggi subisce un lento declino di immagine per mezzo del degradato contesto sociale ed economico che attanaglia il comune di Pozzuoli.
Non ci sono parcheggi e tra poco nemmeno le spiagge, dato che l'erosione del mare ha ingoiato metri e metri di sabbia e l'arenile è quasi inesistente, tanto da aver costretto i gestori dei lidi balneari ad edificare enormi piattaforme e pontili per permettere ai bagnanti di potersi godere il sole, perché il mare è materia spinosa, controversa, soprattutto in ragione dei dati allarmanti delle ultime settimane quando le autorità locali e di monitoraggio delle acque dapprima avevano vietato la balneazione per eccesso di presenza dei batteri fecali e poi, con stupore della gente e degli utenti (che pagano fior di verdoni per farsi un bagno "giù Lucrino") lo hanno revocato. Mistero.
Foro repertorio
Direbbe Giulio Andreotti: a pensar male si fa peccato ma ci si indovina; per questo molti puteolani e giornalisti locali storcono il naso su tale dietrofront dell'Arpac, considerando che sul litorale di Lucrino convergono interessi politici ed economici di alcune famiglie "politicoimprenditoriali" della zona. Ognuno ha la sua opinione, ma chissà se un giorno Pozzuoli avrà la Gloria che merita.

Il Cacciatore di Calabria