domenica 27 gennaio 2013

Pozzuoli, un mortorio politico tra vecchi candidati ed esponenti ombra.


Uno scenario politico sempre più deprimente, una scarsissima ed antiquata rappresentatività verso l'esterno, il solito brodino riscaldato. Pozzuoli non riesce proprio a rinnovare la propria classe politica. Sempre le solite figurine, sempre la solita canzone.
Poche le novità nelle liste dei partiti e dei movimenti per le candidature al prossimo Parlamento, una di queste  è certamente il presidente del consiglio comunale di Pozzuoli Enrico Russo, personaggio abbastanza giovane, ex IDV ed attualmente collocato nelle liste del Centro Democratico costituito anche dai ribelli del partito di Di Pietro.
Altri volti nuovi, al di fuori di Pozzuoli si intende, possono essere i candidati al Senato della Repubblica, Maria Laura D'Amore ed Aldo Pepe, rispettivamente candidati per Forza del Sud e per Rivoluzione Civile di Ingroia. Il resto è noia. Tutti over cinquanta d'età. Nessun giovane al di sotto dei quarant'anni, figuriamoci sotto i trenta.
Si sono candidati gli assessori del Comune di Pozzuoli Carlo Morra con Sel, che rafforzerà le liste della sinistra radicale di Niki Vendola in decima posizione, e Mario Marrandino che andrà ad apportare acqua al centrino montiano competendo nella lista alla camera dell'UDC. Si vociferava anche della presunta candidatura del già deputato di Forza Italia  Franco Maione per Futuro e Libertà ma alla fine il suo nome non compare nella lista di Fini, probabilmente qualcuno si è accorto del pericolo che correva candidandosi in un partito nato clinicamente morto e che dopo le elezioni diventerà una lapide di marmo sotto la quale saranno coperti tutti quelli che si sono candidati nella sua lista.
Si è ricandidato Ermanno Cossiga, correrà nella lista alla Camera dei Deputati per Intesa Popolare, piazzato in seconda posizione dietro il fondatore Catone, nella speranza di ottenere qualche punto percentuale per ottenere qualche seggio con la legge del "miglior perdente" della coalizione, ovvero la cosiddetta "salva Moroni" che prevede che la prima lista della coalizione che non supera il quorum possa ottenere qualche deputato.
Nessun candidato di Pozzuoli nei grandi partiti PDL e PD, segno che i puteolani non contano nulla al di fuori delle palazzine comunali di Rione Toiano; a dire il vero il sito Dagospia ( cliccare per aprire l'articolo) diceva che il consigliere regionale Pasquale Giacobbe dovesse essere inserito in lista in qualità di "cosentiniano" ma l'esclusione di Nicola Cosentino avrebbe comportato anche l'epurazione di alcuni soggetti a lui vicini tra i quali ci sarebbe stato il medico puteolano, depennato dalla lista dei candidati.
Un partito ombra il Pdl di Pozzuoli, quasi inesistente, la cui stanza nel gruppo consiliare al Comune di Pozzuoli è perennemente chiusa ed inanimata. Nessun fermento, nessuna innovazione, tutto stazionario e tutto un "coperchio" sul mondo di nuovi soggetti che vorrebbero partecipare attivamente alla gestione del partito di Berlusconi a Pozzuoli. Nessun giovane e nessun volto nuovo viene invitato a partecipare ai lavori, anzi nemmeno i referenti odierni sembrano partecipare ad alcun lavoro politico: l'opposizione al sindaco del PD Figliolia non assume nemmeno caratteri fittizi, non c'è proprio nella maniera più assoluta.
Ma l'impressione generale è che nessun partito, nemmeno il PD, stia facendo sentire la propria voce in campagna elettorale, infatti nessun partito indice manifestazioni o promuove eventi in vista della campagna elettorale. Un vero e proprio mortorio politico, che trova un po' di vitalità solamente nelle componenti giovanili di entrambi gli schieramenti che cercano di vivacizzare i dibattiti e la campagna elettorale anche dal punto di vista mediatico (come questo blog fondato qualche anno fa dal piddiellino Lorenzo Sozio o dai gruppi presenti sui social networl inneggianti il sindaco Enzo Figliolia o quello della Giovane Italia retto da Peppe Fiore).
I giovani come al solito sono in fermento e chiedono rinnovamento, in un modo o nell'altro questo arriverà prima o poi.

La Coccinella.

giovedì 24 gennaio 2013

Lo scandalo bancario rischia di travolgere il PD e Monti.


Il governo Monti ha elargito alla banca Monte dei Paschi di Siena soldi in quantità equivalente al gettito dell'IMU. Si è chiesto un sacrificio ad ogni povero cristo per pagare l'odiosa tassa di stampo sovietico sulle abitazioni in virtù della difficoltà nella quale si diceva versassero le casse statali, invece il prelievo "forzoso" è servito per racimolare un gruzzoletto da donare alla macchina burocratica denominata Europa e la stessa quantità è servita per aiutare la banca rossa di Siena, la quale, per essere precisi, si è trovata in difficoltà finanziarie per aver azzardato troppo nelle operazioni di mercato dei derivati incamerando numerosi titoli cosiddetti tossici.
La notizia della perdita e del buco nelle finanze dell'istituto, retto fino a qualche tempo fa da uno che aveva la tessera addirittura di rifondazione comunista (che strano comunismo) come Mussari, è riportata dalle televisioni e dai media amici con estremo tecnicismo, celando le responsabilità politiche della sinistra e del governo tecnico del professore che, in spregio ad ogni morale e senza imbarazzo, ma con tanta faccia tosta, ha elargito tale enorme prestito alla banca giocherellona che ha perso tanto nel monopoli borsistico.
Si gioca con i soldi della gente e con i sacrifici che ogni buon padre di famiglia ha dovuto affrontare per pagare l'odiosa tassa sulla proprietà.
Se questa vicenda avrà sviluppi Monti avrà un "centrino" ancor più risicato e la presunta e millantata maggioranza di centrosinistra avrà (sondaggi dopati e aggiotaggio mediatico) presumibilmente un crollo di consensi che difficilmente potrà colmare sotto elezioni.
La sinistra capitalista merita una batosta dal suo stesso elettorato che da decenni prende per i fondelli dichiarandosi comunista, paracomunista, ex comunista o come diavolo si definisca, mentre invece maneggia montagne di denaro come Zio Paperone.

mercoledì 16 gennaio 2013

Pozzuoli, tanti giovani per rappresentare la città in Parlamento.


Tanti giovani volenterosi che mostrano grinta ed entusiasmo ma troppa risoluzione dei soliti noti di Pozzuoli nello spegnere gli entusiasmi di chi si affaccia alla politica. Certo, a nessuno piace perdere il posto o la seggiola sulla quale staziona da troppi anni, per questo si demoralizza il giovane di turno con ogni mezzo.
Lo scontro è impari purtroppo, troppo potere politico consolidato nelle mani di qualche personaggio  navigato che è in grado di sfornare piaceri, troppi soldi spesi per farsi eleggere per altri e troppi imprenditori locali che si affacciano in politica da profani, non per assumere leadership, ma per conservare quanto costruito nel campo privato ed economico.
Fortunato Stellitano
I giovani non hanno lo stesso potenziale economico o lo stesso pacchetto clientelare; i giovani devono costruirsi e lo fanno senza l'aiuto dei signorotti che potrebbero fare un passo indietro e farsi rappresentare da qualche volto pulito e fresco che probabilmente ha più appeal e talento comunicativo verso la gente. Niente di ciò, molti di questi sembrano avere con la politica lo stesso rapporto che ha il cavolo a merenda. 
Mariano Amirante
A Pozzuoli i giovani chiedono spazi, cercano riscatto, cercano visibilità per mostrare la proprie capacità e oggettivare la propria voglia di fare ma nessuno li ascolta, anzi, li deprimono. La politica puteolana sembra conservare solo la propria vocazione al pettegolezzo e al dispetto reciproco. Per questo i puteolani hanno perso potere politico al di fuori del comune flegreo, nessuno più considera i personaggi di Pozzuoli, si dimostrano da troppo tempo poco coesi e troppo divisi. La città ha perso potere politico sulla bilancia della politica extra comunale, figuriamoci in quella nazionale.
Da troppi anni Pozzuoli non ha un parlamentare che li rappresenti e quando si paventa l'opportunità che qualcheduno possa nuovamente simboleggiarli in Senato o alla Camera, ecco che si riaffacciano i soliti nomi.
Sandro Cossiga
Eppure di giovani ce ne sono in giro che vorrebbero rappresentare con ardore ed orgoglio la propria terra, sia a sinistra che a destra o al centro, di volti nuovi c'è la scelta. A sinistra ci sarebbe la figura dell'avvocato Dario Chiocca, un giovane professionista che opera con passione nel campo del diritto sindacale e del lavoro; Riccardo Volpe, giornalista e candidato alle comunali abbastanza sfortunato che per due volte per un pugno di voti non riesce ad entrare nel consesso cittadino; Fortunato Stellitano, persona perbene che ama la città vivendola quotidianamente a contatto con la gente. Ci sarebbe anche il neo segretario del PD Mariano Amirante che affronta il delicato ruolo di amministrare il partito a livello locale con entusiasmo.
Lorenzo Sozio
Nell'area di centro e di centrodestra spicca il nome d'arte Sandro Cossiga, già consigliere comunale nonché giovane professionista; l'imprenditore Mario Cutolo, anch'essi già consigliere comunale; l'avvocato Lorenzo Sozio, già coordinatore dei giovani Pdl nel recente passato, il quale sembra essere l'unico storico affezionato al partito di Berlusconi che con determinazione e vivacità cerca di ottenere il ruolo che meglio lo rappresenti nel Pdl, partito che a livello locale che sembra scomparso persino dall'opposizione all'amministrazione di sinistra e composto da soli transfughi che non hanno la stessa passione e forse nemmeno lo stesso talento comunicativo di Lorenzo Sozio.
Ce ne sono ancora altri di giovani rappresentativi e sarebbe dispendioso elencarli adesso, ma il suggerimento che i partiti politici dovrebbero accogliere è quello di dare un segnale di cambiamento. Anche inserire un volto nuovo o un giovane professionista nelle liste di candidati per il Parlamento, persino in ultima posizione, sarebbe una soddisfazione e il simbolo di un nuovo ciclo, sia per la città che per l'Italia.


Il Funambolo

Crollo della sinistra nei sondaggi? Si scatenano le toghe rosse.


Ci risiamo, ancora, una deplorabile prassi senza fine. Silvio Berlusconi rimonta nei sondaggi e sorpassa gli avversari politici in alcune regioni e puntualmente la macchina del fango si rimette in moto.
Media avversi e giustizialisti, giustizia faziosa e politicizzata, fango a vagonate. Questi i classici metodi della sinistra giacobina e adesso anche del centrino montiano che può contare sicuro sull'appoggio di televisioni a pagamento amiche di finanzieri esteri e di giornali vicini alla famiglia nella quale si è accasato il leader del partito "in affitto" che sta sempre al centro.
Berlusconi galoppa verso il sorpasso ed ecco che si ricorre ai soliti rimedi estremi: la giustizia politicizzata. Come non dare ragione al Cavaliere di Arcore sull'uso mediatico e politico del terzo settore dello Stato che riveste un ruolo così civile e di garanzia dei diritti di ogni cittadino. Si colpisce Berlusconi, ma ci si concentra soprattutto verso la Lega Nord soprattutto per suggestionare il popolo leghista che per inesperienza su temi giudiziari cede ai teoremi o ai "vangeli" propinati dagli accusatori professionisti di turno. Non esiste dogma o religione nel campo giudiziario, ma solo ricostruzioni o presunte verità fin quando non vengano (ammesso che  si riesca a farlo attraverso un regolare processo) procrastinate in una sentenza passata in giudicato.
Elettori leghisti troppo sensibili e condizionabili con i vangeli giudiziari, per questo probabilmente ci si concentra sulla Lega Nord che in questo stato di cose appare l'anello debole della coalizione, soprattutto sotto il profilo psicologico: mai fermarsi al fumo negli occhi delle operazioni o dei vari blitz giudiziari. Infatti con il tempo molti di questi assunti si sgonfiano e sotto la cenere rimane ben poco o quasi nulla.
In Lombardia si gioca la partita più ardua per la sinistra? Bene, allora la sinistra utilizza il metodo più fascista che ci sia: l'utilizzo della giustizia ad orologeria politicizzato.
La democrazia è ben altro, ha ben altro sapore, speriamo di non sprofondare in una teocrazia giudiziaria di sinistra o, meglio ancora, che certi "fuochi d'artificio" a tempo non condizionino l'elettorato del Nord.



venerdì 11 gennaio 2013

Berlusconi torna in corsia di sorpasso. Trema il PD.


L'arena di Santoro gli ha dato lo slancio, Berlusconi ha sfruttato appieno l'opportunità, conscio dei propri mezzi di gran comunicatore, ed ecco che i sondaggi a suo favore si impennano.
Si mette prepotentemente in corsia di sorpasso il Cavaliere, il PD trema adesso, Bersani è stato assolutamente soporifero ieri sera a Porta a Porta. Il leader della sinistra non ha ne appeal ne carisma e  nemmeno le ricette che somministra al pubblico entusiasmano più di tanto l'elettorato. Si sta lentamente arenando.
Berlusconi è stato letteralmente devastante a Servizio Pubblico e il popolo di ogni colore politico è rimasto attaccato alla TV per non perdersi il faccia a faccia dell'anno, l'evento della campagna elettorale. Nonostante siano professionisti dell'attacco e del livore giudiziario, Travaglio e i suoi colleghi giustizialisti di sinistra non riescono a tenere testa ad un Cavaliere letteralmente scatenato ed ispirato che mescola linee programmatiche politiche, con linguaggio immediato ed elementare, a risposte ironiche da dare a chi con perfidia cerca da sempre di attaccarlo "mortalmente". Nessuno è riuscito ad abbatterlo, anzi, addirittura quando legge la lista delle condanne civili a carico di Travaglio per diffamazione, quest'ultimo sembra smarrito, sminuito, debole e perfino impaurito; mentre invece Santoro perde le staffe e non accetta che il nemico possa attaccarlo con tanta precisione e con la stessa metodica. Poco sportivi.
Sicuramente il filmato che mostrava Berlusconi impegnato al telefono al summit internazionale mentre la Merkel lo attende con arroganza per essere salutata, farà sicuramente recuperar consensi, dato che la Germania non è certamente amata in questo stato di crisi europea. Gli italiani non digeriscono le ingerenze dei tedeschi nella gestione della cosa pubblica italiana così come il tentativo di  supremazia che la Germania cerca di assumere nei confronti degli altri paesi della macchina imperfetta Europa.
Berlusconi vola e per l'ennesima volta innesta la marcia decisiva per appaiare e superare nei sondaggi i propri concorrenti politici. Siamo alla vigilia di un nuovo miracolo?
Intanto il centrino sembra perdere fascino e sembra sgonfiarsi a vista d'occhio. Dopo la mummificazione di Fini, sembra essere la volta di Casini e dello sgangherato UDC, un accozzaglia dei peggiori democristiani che nulla hanno a che vedere con la caratura di importanti democristiani della storia d'Italia.

 Il Funambolo 

Lorenzo Sozio (Pdl) - La pagina ufficiale-



domenica 6 gennaio 2013

Questione morale: nel redditometro di Monti anche i malati.


Chi vota Monti o ha intenzione di dare fiducia alle liste di Casini e Fini ad esso collegate dovrà farsi un esame di coscienza, profondo, dato che sostengono di essere cristiani e vicini al Vaticano.
I sostenitori del centrino dovrebbero avere un sussulto morale, soprattutto sui temi legati ai malati e alle cure, prima di decidere convintamente di accordare la fiducia al burocrate tutto chiacchiere e pochi fatti che ha il nome di Mario Monti. La morale è un concetto molto relativo e chi è convinto liberale non ha bisogno di sbandierarla in quanto non la segue spesso, ma a tutto c'è un limite, in particolar modo su certi temi.
Una delle voci di spesa che saranno seguite come indicatori di capacità contributiva dal cervellone di stampo sovietico di nome "Serpico" sarà quelle concernente le spese per le cure dei malati e per l'acquisto di medicinali. Il redditometro calcolerà le spese per la salute e conteggerà i malati, osservando quanto questi spendono per curarsi, cosicché si potrà evincere per presunzione quanta capacità fiscale ha il soggetto osservato. Più soldi spendi per medicine o cure e più potresti pagarne di tasse perché sei in grado di spendere i soldi per mantenere la tua salute. Una barbaria, un inciviltà, l'ennesimo sintomo da stato di polizia tributaria nel quale viviamo e sul quale Monti e i suoi piccoli accattoni "centrini" fanno leva.
Non solo si sono strozzati i contribuenti con tassazioni esasperate sugli immobili (IMU), adesso si terrà conto con il cervellone spione anche delle spese che ogni povero cristo farà per curarsi da una malattia.
Questa è la vera questione morale, altro che baldracche e bunga bunga, le persone che vogliono votare il tris di scellerati Monti-Casini-Fini ci pensino su, anzi si facciano prima un esame di coscienza.
La politica militare e di terrorismo fiscale deprime l'economia e con essa la dignità della gente.