giovedì 26 luglio 2012

Pozzuoli, movida "monnezza": violenta rissa con caschi. Vietati i motorini nel centro storico?


Sempre lì, sempre quella gente, sempre la solita melma umana. La parte di piazza della Repubblica antistante la chiesa di Santa Maria delle Grazie è un campo di battaglia dove si fronteggiano spesso "bande" di energumeni e di "volti" provenienti dalle zone più degradate della città. Quella parte di piazza è l'ombelico della gazzarra rustica della città puteolana.
Piccoli balordi, figli di pseudo camorristi, e disgraziati di ogni sorta travestiti da ominicchi alla moda che come un branco di animali in cerca di accoppiamento, si cimentano nelle più bizzarre acrobazie linguistiche e si manifestano nel vivo delle loro pose indecenti. Intorno hanno ragazze ancora più volgari che accompagnano le gesta del maschio con incitamenti vocali e sonori di vario genere, addirittura in qualche occasione partecipano alle movenze burine e zotiche degne delle più civili tribù delle lontane terre africane.
Altro che movida cafona, siamo alla movida "monnezza". Le persone perbene e gli abitanti del posto sono costretti a barricarsi in casa per non essere spettatori di tanta inciviltà subumana. Ieri l'ennesima rissa dove il branco ha adoperato persino caschi da motorino per colpire gli avversari. Donnicciole sguaiate che incitavano, altre che menavano e rissa che si spostava e si ingigantiva come un vortice umano.
La vergogna è sempre sullo stesso canale a Pozzuoli, sempre sullo stesso palcoscenico. Probabilmente tutte le ordinanze possibili ed immaginabili non possono risolvere un problema che è essenzialmente culturale e di educazione. Sarebbe meglio far stazionare in quella parte di pizza un reparto celere della Polizia di Stato: le manganellate offerte dalle forze dell'ordine sotto gli occhi di tutti sarebbero le retribuzione più giusta ed educativa per il villano di turno che almeno subirebbe la punizione della gogna pubblica sotto lo sguardo dei suoi simili o delle persone perbene che purtroppo vorrebbero vivere degnamente e serenamente la propria città.
Nel palazzo della politica, addirittura tra illustri esponenti della politica del "Rum&Pera" che di movida ci campano, si paventava la possibilità di vietare i motorini nel centro storico di Pozzuoli.

domenica 8 luglio 2012

Pozzuoli, lavori pubblici: "mangiano" sempre i forestieri e gli stessi?


Per molti è da sempre considerata terra di conquista, soprattutto dai forestieri che vedono in lei un terra ricca  e prospera sotto molti aspetti: ricchezza che la perla dei campi flegrei potrebbe incrementare notevolmente se  si cominciasse a ragionare su concrete e liberali politiche di rilancio turistico e si sciogliesse la mortificante e vessatoria maglia burocratica. Parliamo di Pozzuoli, la città capoluogo della provincia dopo Napoli per importanza turistica, la terra di confine e di arrivo di tutto l'entroterra partenopeo e non solo, la capitale della movida e la terra delle enormi ricchezze archeologiche e culturali.
Pozzuoli potrebbe ancora crescere, c'è tanto da fare sia nel settore pubblico quanto in quello privato. Si dovrebbero creare strutture di ricezione turistica, un nuovo litorale, nuove spiagge e tutto quant'altro possa essere utile per rilanciare l'economia, già abbastanza florida rispetto ad altre realtà del napoletano, di una città che esprime meno della metà del potenziale che potrebbe sfruttare. E questo lo sanno, soprattutto i forestieri dei comuni limitrofi e persino la criminalità organizzata "estera".
Pozzuoli è un "piatto" appetibile che in molti vorrebbero accaparrarsi ed in molti si affacciano con appetito varcando i confini della terra puteolana. Da anni si parla di consistenti ed importanti opere pubbliche e private da realizzare su Pozzuoli così come sono attuali e quotidiani lavori pubblici di manutenzione, di gestione e di urgenza che vengono svolti da "numerose" (si fa per dire) imprese. Nella città ci sarebbe tanto lavoro per i puteolani ma purtroppo e troppo spesso questo viene affidato e realizzato da imprese anch'esse forestiere tagliando fuori gli imprenditori puteolani. Cosa avranno mai di negativo questi ultimi? Perché non sono degni di lavorare nella propria terra? Perché gli imprenditori dei comuni di confine come Quarto, per esempio, godono di un trattamento di favore o di simpatia?
Certo che è veramente deplorevole ed increscioso questo malcostume, chi rappresenta i propri cittadini ed imprenditori nelle istituzioni, spesso fa godere i non residenti di vie privilegiate o di scorciatoie di dubbia legittimità. Questi signorotti di bassa statura politica e amministrativa pensano solamente alla propria sopravvivenza politica e al proprio orticello di clientele, quindi solamente attraverso la "piccola" macchina amministrativa comunale riescono ad ergersi a primi attori che spartiscono lavori di modesta entità. Probabilmente è l'unico affare che possono gestire, quello dei piccoli lavori pubblici, perché non riescono assolutamente ad interferire e ad interagire con quei pochi e validi imprenditori puteolani che probabilmente realizzeranno la più importante opera turistica sul litorale di Pozzuoli. Sarà la frustrazione della poca considerazione di questi veri e rinomati imprenditori di Pozzuoli a spingerli a guardare oltre confine comunale e a "flirtare" con lo straniero?
Una domanda e mille risposte ma speriamo che l'imprenditoria puteolana possa prendere in mano la propria terra e non si faccia sbranare dalla concorrenza forestiera.

Il Funambolo.