venerdì 11 maggio 2012

Pozzuoli: schiaffo ai discotecari, ordinanza contro la movida "cafona"



Ordinanza shock per i "discotecari" e i baristi puteolani, il commissario Mastrolitto, dipendente del Ministero dell'Interno, ordina la chiusura anticipata dei locali della movida puteolana e pone il divieto di vendere alcolici oltre una certo orario.
 La libertà di impresa è un diritto primario e sacrosanto in un paese liberale quindi l'ordinanza appare leggermente eccessiva soprattutto per quanto concerne la chiusura degli esercizi alle ore 2 di notte: in un paese che vive di movida anche "cafona" il limite dovrebbe spostarsi un ora dopo. Forse più sensato appare il divieto di vendere superalcolici oltre un certo orario così da evitare che giovani in stato di ebbrezza possano mettersi alla guida di auto e moto provocando incidenti mortali, magari coinvolgendo anche cittadini o passanti che nulla hanno a che vedere con le bravate dei "cafoni". Proprio per questo il diritto di impresa e di commercio va contemperato con quello della pubblica quiete e della pubblica sicurezza, per questo l'ordinanza del prefetto non è totalmente errata.
Se c'è una cosa che andrebbe prolungata è la presenza della polizia municipale sulle "piazze" della movida affinché non ci sia parcheggio selvaggio (opera di prevenzione) e ci siano i dovuti controlli anche per quanto riguarda la piaga del dilagante vandalismo che colpisce soprattutto nelle ore notturne. Risse, accoltellamenti, ubriachi ululanti sono eventi all'ordine del giorno a Pozzuoli e lo spaccio e il consumo di alcol in tarda notte è una delle cause principali unitamente alla cattiva educazione e cultura.
Adesso sì che l'ordinanza in questione ha subito messo in agitazione esponenti della politica del cosiddetto "rum&pera" e una serie di consiglieri neoeletti che rappresenterebbero gli esercenti di categoria. Sono tutti in maggioranza questi 5/6 esponenti politici di categoria e sicuramente daranno battaglia sul punto e faranno la voce grossa con il nuovo sindaco che si trova tra le mani la prima patata bollente: adesso sì che si tratta di accontentare o una buona fetta della sua maggioranza (consiglio comunale zeppo di Pr, baristi, discotecari ecc. ecc.) revocando l'ordinanza o proseguire  nella direzione segnata dal commissario tutelando la popolazione che vive nelle aree della movida?
Nonostante tutto si spera che chi è addetto ai controlli, qualsiasi sia la normativa anche se adeguatamente modificata, faccia rispettare la legge e non chiuda entrambi gli occhi commettendo così vistosi e plateali omissioni di atti d'ufficio.


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