martedì 22 maggio 2012

Pozzuoli: Figliolia alza la voce con l'Udc?


Forte del plebiscito di voti ottenuti il neo sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia starebbe formando la nuova giunta che deve governare la città nel prossimo futuro. La sonora e schiacciante vittoria dell'uomo del Pd, il quale avrebbe vinto anche senza i voti dell'Udc, blinda il sindaco in una posizione di preminenza personale che gli consente di effettuare qualsiasi scelta pur non tenendo conto dei dettami e delle richieste di una parte della sua maggioranza, soprattutto quella che fa riferimento ai vari trasformisti che lo stesso Figliolia ha imbarcato in coalizione e che alla prova dei fatti sono risultati quasi irrilevanti (salvo qualche posizione) per la vittoria elettorale.
Figliolia può arrogarsi il potere di decidere e di seguire la linea ed il percorso politico che ritiene più opportuno anche se qualcuno della sua maggioranza non lo condivide: sono ben 18 su 24 i consiglieri su cui può contare e già si è permesso il lusso di spedire Tozzi dei Verdi all'opposizione mantenendo l'abnorme maggioranza numerica. Se anche altri proverebbero a mettere la "testa fuori dal sacco" il primo cittadino potrebbe spedire anche loro da dove provengono senza risentire di alcun tipo di problema.
Per questo Figliolia starebbe alzando la voce e dettando in prima persona le scelte anche organiche ed umane sulle quali contare per la formazione del nuovo esecutivo puteolano, mostrando il suo carattere di ferro che è anche il suo tallone di Achille, così come lo è stato per Magliulo. Parrebbe, infatti, che il partito trasformista per eccellenza, l'Udc, forte anch'esso dell'eccezionale e singolare risultato ottenuto per mezzo del cartello elettorale che ha allestito, stia cominciando ad alzare il prezzo e a richiedere molto in termini politici. Per questo il sindaco Figliolia, forte della vigorosa investitura popolare e della abbondante autosufficienza della maggioranza anche senza l'Udc, parrebbe deciso a mantenere in modo fermo e deciso la propria posizione e la propria "voce" per ogni tipo di questione che riguardi la nuova macchina amministrativa che si sta formando.
Per i trasformisti sarebbe il danno oltre che la beffa, hanno abbandonato il centrodestra per approdare verso nuovi orizzonti convinti di avere le redini della coalizione di Figliolia, invece si ritrovano scalzati internamente da "estranei" (Cutolo, Orsi e Cossiga), per quanto riguarda i "vecchi" uomini di partito dell'Udc che sono rimasti tutti fuori ad eccezione di Marrandino che è stato eletto per il rotto della cuffia, e non necessari per la tenuta della nuova maggioranza di sinistra.
Altro che ago della bilancia, forse una futura palla al piede?
Che beffa!

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