venerdì 2 dicembre 2011

I sinistroidi ex comunisti attaccano ogni eccellenza italiana.

Un vizio che pesa come un fardello, un ritornello stancante ed improduttivo, quello della sinistra italiana sembra quasi essere una vera ossessione verso le persone che portano in alto i colori della bandiera italiana e dell'essere creativi e di successo. Chiunque abbia successo nella vita viene etichettato come un macalzone, un imbroglione, un ladro, un camorrista ecc. ecc., infatti quando una persona non piace alla sinistra viene marchiato subito di negatività e messo subito nel mirino nel quale si spera la magiustratura possa "sparare".
Succede per Berlusconi che oltra ad essere il primo imprenditore italiano è anche il primo contribuente e datore di lavoro che dispensa miglialia di posti di lavoro e fa girare molta economia collaterale e connessa. Succede oggi con Marchionne che ha letteralmente salvato la Fiat dalla bancarotta portandola ad essere una delle migliori e più credibili società automobilistiche del mondo tanto da acquisire anche la Chrysler, la Jeep e la Dodge: storici e potenti marchi americani caduti in rovina e riportanti agli antichi splendori proprio dall' eroe italiano Sergio Marchionne. Oggi l'amministratore delegato delle multinazionali automobilistiche citate è entrato nell'olimpo degli uomini di successo che hanno brillantemente combattuto la crisi, in America lo hanno nominato manager dell'anno e questo la dice lunga sull'eccellenza italiana.
In Italia i soliti e vetusti comunisti lo osteggiano con le solite battaglie anti-modernità ed anti-sviluppo mostrando ancora una volta la loro ruggine ideologica che non accenna ad essere rimossa dalla vita politica di questo paese.
Siamo orgogliosi di avere connazionali creativi e di successo così che vengono osannati addirittura nella patria della libertà e del primato economico mondiale.

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