venerdì 2 maggio 2014

La politica comunale ha gli strumenti per evitare la demolizione delle case abusive di necessità


Argomento spinoso e delicato quello delle demolizioni dei manufatti abusivi. Spesso si tratta di abitazioni, di prime case e della vita delle persone. La casa è un bene primario, la prima fonte di necessità e qualsiasi decisione, sia amministrativa sia giudiziaria, merita un'attenta analisi ed una equilibrata decisione.
Il consiglio comunale ha gli strumenti per affrontare in parte il fenomeno delle demolizioni e l'emergenza abitativa. Quindi la politica locale può fare di più, attraverso il consesso politico cittadino, il quale ha una soluzione a disposizione prevista dalla legge, in particolare dal testo unico 380 in materia edilizia del 2001.
Forse per negligenza, per imperizia o addirittura per paura di chissà quale entità o autorità, la politica pare abbia da sempre un atteggiamento timido al riguardo e ha ripudiato e mai attuato qualche strumento che può essere adoperato in certi casi per salvare immobili ed abitazioni dalle demolizioni, soprattutto quando ci sono in gioco diritti Costituzionali da garantire e che primeggiano su quelli di persecuzione e punizione del fenomeno dell'abusivismo edilizio. 
Il passaggio preliminare è l'acquisizione delle opere abusive al patrimonio comunale, effetto che sarebbe automatico in caso di inottemperanza ad un ingiunzione a demolire.
Così il consiglio comunale potrà con apposita delibera escludere la necessità di procedere alla demolizione, ravvisando l'esistenza di prevalenti interessi pubblici al mantenimento di un manufatto abusivo e sempre che l'opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici o ambientali.
Con una delibera del consiglio è possibile sanare immediatamente un immobile, basta che non vi siano impellenti o macroscopici interessi ambientali o urbanistici da tutelare: come nel caso di un abuso sulla bocca di un vulcano, o di una villa su di uno scoglio o di un edificio costruito su di un vecchio anfiteatro romano, tanto per citare esempi di casi estremi nei quali appare improbabile ed impossibile sanare un abuso, eco-mostri dunque. 
L'area gratuitamente acquisita rimarrà in ogni caso nel patrimonio disponibile del Comune e non è vincolata al perseguimento di fini pubblici così l'ente potrebbe anche deliberare la vendita di tali beni magari con la possibilità dell'autore dell'illecito di riacquistarne il possesso e il diritto di proprietà pagandone il prezzo, oppure il Comune potrà concederli in locazione. Tradotto in termini popolari significa che il bene rientra nel portafogli di beni che l'ente può gestire come se fosse un privato, quindi attraverso gli strumenti del diritto civile comune.
Tale espediente è previsto dall'art. 31 del citato testo unico sull'edilizia. Uno strumento poco applicato per evidenti ragioni politiche il più delle volte; anche se non pochi comuni stanno cominciano ad adoperarlo, come pare stia avvenendo ad Afragola. 
L'avvocato penalista Lorenzo Sozio, interpellato in merito afferma:  "la delibera consiliare che dichiara rispetto all'opera acquisita, l'esistenza di prevalenti interessi pubblici determina la legittimità della persistenza dell'opera abusiva sul territorio con effetti equipollenti a quelli della concessione edilizia in deroga. Il consiglio comunale ha dunque un enorme potere concentrato nelle proprie mani, una competenza generale attribuita ad un unico organo che differentemente sarebbe spezzettata tra varie autorità se si seguissero le vie "ordinarie" di sanatoria. Ovviamente una scelta del genere sarebbe opportuna ed auspicabile nel caso in cui si tratta di mettere sulla bilancia diritti costituzionali primari da garantire come quello della salute, della casa, della famiglia e quant'altro".
Una misura utile che potrebbe salvare le case di prima necessità e qualche altra struttura aperta al pubblico come centri per disabili, case di riposo che non sono in regola dal punto di vista amministrativo e che hanno sentenze penali passate in giudicato.
La politica saprà avere la forza e il coraggio ( e la capacità) di adoperare per il bene di alcuni cittadini tali mezzi predisposti con tanta sapienza e lungimiranza dal legislatore? 

Il Funambolo

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