venerdì 18 novembre 2011

Il grande imbroglio che si nasconde dietro la tassazione esasperata dei beni immobili

Non c'è bisogno che lo dica il sottoscritto, è ormai pienamente infarcita l'opinione pubblica sul fatto che Mario Monti sia espressione delle banche e delle società finanziarie che sono le protagontiste principali sul palcoscenico mondiale della odierna crisi economica. Queste multinazionali vendono titoli, azioni, obbligazioni, titoli di stato ecc. ecc., quindi l'oggetto delle loro contrattazioni ovvero i beni che essi commerciano sono essenzialmente beni mobili.
Il trabocchetto che si cela dietro l'accanimento dei banchieri e dei finanzieri sui beni immobili è di facile comprensione: far spostare gli investimenti dei cittadini dai beni immobili, considerati secondo la cultura italiana come beni rifugio per eccellenza, ai beni mobili, ovvero i titoli azionari, obbligazioni ed altri titoli mobiliari del genere. Ma chi detiene e fa intermediazione di questi beni mobili? Le banche certamente e tutte le altre multinazionali della finanza che hanno generato la crisi economica globale. Quindi colpendo e tartassando gli immobili con ICI e patrimoniali varie si avrebbe l'effetto di scompigliare le abitudini socio-economiche degli italiani mobilitando il loro flusso di investimenti dal mattone ai beni mobili; beni che sono nella loro disponibilità e signoria in quanto sono proprio i prodotti che commercializzano.
La funzione di Monti sarà questa? Quella di smobilizzare gli investimenti dai beni immobili a favore dei beni mobili (tra essi c'è anche tanta spazzatura di titoli) affliggendoli con tassazioni usuraie?
Staremo a vedere.......

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