domenica 6 novembre 2011

Si stringa un immediato accordo con i liberali radicali: sì all'amnistia per salvare il governo.

Sono ore cruciali per il governo e per il destino del paese. L'Europa ci impone di attuare politiche modernistiche e propriamente liberali ma le vecchie sanguisughe della prima repubblica ed i traditori come Fini si coalizzano per tentare il ribaltone disattendendo la maggioranza voluta dagli italiani.
Nessuno più vuole questi "falliti" al governo, infatti Fli ed Udc hanno percentuali irrisorie, il loro seguito è scarso così come il appeal politico presso gli italiani. Non si arrendono, vogliono far cadere Berlusconi per soppiantarlo con qualche "burocrate infelice" che imponga una patrimoniale sulle nostre case e sui nostri conti correnti rubandoci in perfetto stile da prima repubblica, ove questi stessi soggetti deviavano soldi dalle casse pubbliche per indirizzarli presso i loro "comparielli" sparsi in Italia, generando il debito pubblico che ci ritroviamo a ripianare.
I numeri scarseggiano ed i tempi sono stringenti, bisogna accordarsi con altri liberali presenti in Parlamento per sopperire al tradimento di qualche piccolo accattone: ci vuole un immediata intesa con i radicali di Marco Pannella. Bisogna concedere loro l'amnistia e la riforma delle professioni e della giustizia in cambio dei numeri per tenere in vita l'unico governo voluto dal popolo.
Svuotare le carceri è un esigenza sociologica ed umanitaria innanzitutto, l'amistia rappresenterebbe una misura propriamente liberale che farebbe cessare l'esigenza di sovraffollamento carcerario restituendo dignità a qualche essere umano.
I radicali cercano la sponda nel liberale Berlusconi dato che il Pd non ha mantenuto le sue promesse nei loro confronti, sarebbe una buona occasione per strapparli ad una minoranza che sente ancora il peso ed il retaggio dell'ideologia illiberale comunista.

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