giovedì 15 settembre 2011

100mila intercettazioni telefoniche per appurare cosa?

Le voci che arrivano dalla procura di Bari inerenti le intercettazioni telefoniche effettuate nella inchiesta su presunti sfruttamenti delle prostituzione sono a dir poco allarmanti, ma non per il contenuto delle stesse, quanto per la immane mole che le infoltisce. In modo del tutto strafottente ed in spregio al rispetto delle casse pubbliche (soldi nostri), i Pm hanno intercettato a tappeto ogni essere che avesse sotto le vesti l'organo genitale femminile pur di risalire meccanicamente ed a catena a qualcuno che possa essere collegato anche lontanamente al premier Berlusconi.
Dicano la verità i sognori Pm, lo fanno per la notorietà e per la gloria privata e non per il senso di giustizia che li dovrebbe contraddistinguere. Non voglio ripetere il solito ritornello delle indagini politiche, mi voglio soffermare sulla spocchia e la vanità mostrata da una parte della magistratura odierna: pubblici ufficiali che utilizzano i mezzi legali e le proprie prerogative e poteri per accertare il pettegolezzo, il sesso consenziente, la la puttanaggine di donne spregiudicate. Parliamo di negozi giuridici immorali altro che illegali, sparati sul maxi schermo dei media per violare qualsiasi privacy.
Perchè? Pura vanità e tornaconto personale di qualcuno.........

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