lunedì 19 settembre 2011

Caso Tarantini: illegittima detenzione?

Quello che sta accadendo in Italia ed a Napoli in particolar modo è davvero pericoloso e poco edificante. Soggetti come Tarantini si ritrovano ristretti in misura cautelare in carcere per estorsione solamente in  base ad un interpretazione discutibile di alcune intercettazioni telefoniche con il giornalista Lavitola che sarebbe stato il presunto esecutore materiale delle presuntissime estorsioni in danno di Berluconi. Nelle telefonate non emerge alcun tipo di minaccia diretta o indiretta, figuriamoci una qualche forma di intimidazione ( chi mai avrebbe la forza di coartare un capo di stato come il premier italiano): solamente colloqui tra amici o conoscenti che dir si voglia e con un tono assolutamente pacato e di confidenza.
Il regalare denaro ad una persona con la quale si ha un fitto rapporto confidenziale non è certamente un comportamento da estorto. Lavitola quindi non avrebbe commesso alcun tipo di reato da ciò che emerge in modo evidente dalle intercettazioni pubblicate sui giornali, quindi, ragionando a ritroso,come avrebbe potuto commetterlo o concorrere in esso il presunto "movente economico" dell'operazione ovvero quel Gianpaolo Tarantini che è in carcere da qualche settimana?
Alla chiave interpretativa di parte delle intercettazioni dell'accusa sembra non si possa associare alcun elemento indiziante ulteriore, anzi, addirittura è FATTO NOTORIO, così come emerge dai giornali e dall'inchiesta di Bari,che i rapporti tra Tarantini e Berlusconi sono di cordiale ed amichevole interazione: si scambiano persino le bagasce ed altro tipo di favori. Un rapporto fitto e "collaborativo", altro che di sottomissione del premier da parte dell'imprenditore barese. A ciò va ad aggiungersi l'elemento o la prova regina per eccellenza (anche se il premier non è stato ancora formalmente ascoltato come persona informata sui fatti è comunque fatto notorio) costituita dalle dichiarazioni di Berluconi il quale scagiona in modo schiacciante gli indagati sostenendo di aver regalato del denaro a delle persone in difficoltà.
Alla luce di tutto ciò non c'erano nemmeno gli estremi per emettere un ordinanza di custodia cautelare in carcere, quindi la carcerzione del Tarantini è del tutto illegittima in quanto è priva di fondamento giuridico ovvero non vi erano i requisiti legali per poterla instaurare.
Non si tratta di garantismo ma di rispetto delle più elementari regole giuridiche e se la politica non interverrà su certe forzature riformando qualcosa ci potremmo ritrovare un giorno tutti illegittimamente dietro le sbarre solo per faziosità e/o "marchettismo" giudiziario.

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